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Home » Università » Università Agrigento, Di Maida: “Il futuro è roseo”

Università Agrigento, Di Maida: “Il futuro è roseo”

19 Marzo 2018
in Università, dalla città, evidenza
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AGRIGENTO. Nessun “requiem”. L’università di Agrigento è viva e vegeta. Parola di Giovanni Di Maida, il vice presidente del Consiglio d’amministrazione del Cua, il consorzio universitario agrigentino che non si reputa “preoccupato” per le sorti della struttura culturale.

“Se l’Università di Palermo ha deciso di disimpegnarsi dal Polo di Agrigento – dice Di Maida – è solo un scelta di cui prendiamo atto. Del resto è da tempo che assistiamo a questa scena. Sono state chiuse facoltà importanti e si pensa ad accentare a Palermo altri corsi, ma sono state decisioni prese in autonomia dal rettore e dall’Ateneo. Con Palermo c’è un contenzioso che va avanti da tempo e loro hanno fatto le scelte che hanno ritenuto opportuno fare A noi del Polo di Agrigento – aggiunge Di Maida – dispiace assistere a questo depauperamento, ma dall’altra parte non possiamo stare fermi ed assistere alla morte dell’università nella nostra città”.

Quindi per capirci meglio, i componenti del Cda, prima con il presidente Gaetano Armao e adesso con  Pietro Busetta, si sono rimboccati le maniche ed hanno iniziato a lavorare a spron battuto, senza escludere nulla, per “inventarsi” qualcosa che possa far sopravvivere e rilanciare l’azione del consorzio e rafforzare l’offerta formativa. Attualmente il Cua ospita un corso di laurea autonomo, quello di mediatore linguistico e culturale, che è iniziato da poco ed ha 21 iscritti su un totale di 70 autorizzati. “Purtroppo siamo partiti in ritardo – ha aggiunto il vice presidente Di Maida – ma questo corso ci sta dando la spinta per andare avanti. Il prossimo anno, a settembre, quando si riapriranno le iscrizioni, avremo il corso completo. Si tratta di un corso attivato in autonomia dal Cua, triennale di studi superiori in mediazione linguistica – curriculum mediazione culturale (laurea della classe L-12).

Il corso si svolge ad Agrigento presso la prestigiosa sede di Palazzo Tommasi. “Il progetto – spiega il presidente del consorzio universitario Pietro Busetta – è stato avviato durante la precedente gestione dell’avvocato Gaetano Armao ed oggi finalmente trova la sua concretizzazione in una operazione di rilancio e di ripresa del nostro consorzio”. Il direttore della scuola di alta formazione “Agorà mundi”, Marcello Saija, aggiunge: “Il progetto si inserisce perfettamente nel nostro territorio e mira a formare una classe di esperti nelle lingue e nelle culture di Paesi, martoriati da conflitti, dittature e conseguente povertà, che sfociano poi in migrazioni non controllate e per questo bisognose di estrema assistenza oltre che calorosa accoglienza”. Oltre al corso triennale sarà attivata la specialistica “Relazioni internazionali”. Ma non ci si ferma qui. E’ in cantiere inoltre, ed è ormai prossima alla conclusione, la stipula di un protocollo d’intesa con una Università Statale della Romania per l’avvio ad Agrigento di altri corsi di laurea. Si tratta, nel dettaglio, della stessa Università Statale Romena che ha avviato con successo la facoltà di Medicina in Sicilia, all’Università Kore di Enna.

Uno di questi sarà ingegneria agroalimentare. Nessun passo avanti invece per la Kore di Enna che inizialmente sembrava essere un partner privilegiato di Agrigento. “Il problema del Consorzio universitario – spiega ancora Giovanni Di Maida – è stata ed è la mancanza di liquidità”. A parte il contenzioso con Palermo (che deve essere definito in sede giudiziaria), il Cua non ha debiti, anzi ha dei crediti da esigere. Per esempio è stato chiesto al Libero consorzio comunale di versare la quota dell’anno del 2016. Ma l’ex Provincia ha risposto “picche” e ne è nato un contenzioso, che si trascinerà per anni per recuperare la somma di 650 mila euro. “Nei prossimi giorni saranno versate le quote dai soci – aggiunge il vice presidente – cioè il Comune di Agrigento, la Camera di commercio ed altri 12 Comuni, quindi avremo della liquidità. Ma la nostra speranza maggiore è riposta nella riforma che si sta varando a livello regionale che darà maggiore stabilità ai Consorzi. Ci stanno lavorando l’assessore Armao (per il dipartimento dell’Economia) e l’assessore Lagalla (per l’assessorato all’istruzione), entrambi sono stati presidenti del “Cupa” e Lagalla è stato anche rettore di Palermo, quindi siamo in una botte di ferro”.

Paolo Picone

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Tags: cuadi maida
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