Il pubblico ministero Alessia Battaglia, ha chiesto una condanna e dodici è assoluzione nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Mosaico bis”, che in questo procedimento ha fatto luce su un vasto traffico di armi e droga gestito da due bande criminali che avrebbero pure dato vita alla sanguinosa faida sull’asse Favara – Liegi e provocato almeno cinque omicidi e una decina di tentati omicidi. Le contestazioni sono relative al periodo compreso fra il 2018 e il 2020.
La Procura di Agrigento, a firma del pubblico ministero Paola Vetro, aveva chiesto il rinvio a giudizio di 26 persone. L’unico imputato del troncone abbreviato nei cui confronti è stata chiesta la condanna 4 anni di reclusione è Gerlando Russotto, favarese trentaquattrenne per due sole ipotesi di detenzione illegale di armi. Per le accuse di spaccio è stata chiesta l’assoluzione.
Il trentunenne favarese Antonio Sortino ha, invece, patteggiato 1 anno e n9 mesi di reclusione per due ipotesi di detenzione ai fini di spaccio.
Il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per Alessandro Puntorno, 55 anni, di Agrigento; i fratelli favaresi Salvatore e Ignazio Sicilia, 41 e 49 anni; Nicola Chiarelli, 29 anni e Salvatore Chiarelli, 57 anni, entrambi di Canicattì; Salvatore Fortunato, 25 anni, di Agrigento; Salvatore Butticè, 36 anni, di Favara; Emilio Nobile, 29 anni, di Favara; Salvatore Matina, 36 anni, di Favara; Sharon Sortino, 31 anni, di Favara; Giusy Mendolia Calella, 29 anni, di Favara e Calogero Cusumano, 36 anni, di Favara.
Il 22 marzo sarà emessa la sentenza. La faida che, ha visto due gruppi contrapposti (prima uniti in unico clan) si sarebbero contesi il monopolio dei traffici di stupefacenti. Lo smistamento della droga verso l’Agrigentino, partiva dal Belgio, e l’attività illecita sarebbe stata messa in atto da favaresi, emigrati e stabilitisi anni fa in quel Paese.
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