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Home » L’angolo di don Diego » Un sacerdote di Favara su TV 2000

Un sacerdote di Favara su TV 2000

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
10 Aprile 2021
in L’angolo di don Diego
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Un sacerdote “che regala fede, cultura ed impegno”. Così l’ha presentato la conduttrice  di TG 2000”,  che – come è noto – è il  canale televisivo nazionale della Conferenza episcopale italiana.

E credo che non ci potevano essere parole migliori per rendere omaggio ad un presbitero agrigentino-favarese, che ad un certo punto della sua vita, ha offerto la sua disponibilità a continuare altrove il suo servizio, utilizzando i talenti che il Signore gli aveva dato.

Si tratta del favarese don Vincenzo Arnonesacerdote “prestato” ormai da alcuni lustri alla diocesi di Firenze, e che in atto oltre a ricoprire qualche importante  incarico nella Curia fiorentina, è responsabile dell’importante chiesa San Giovanni Battista all’Autostrada.

Una chiesa speciale  questa, appositamente  costruita nel 1964  lungo l’importante  arteria che collega  Milano con  Roma, per offrire la possibilità a chi viaggia di potere eventualmente sostare per riposarsi e contemporaneamente gustare  un po’ di raccoglimento e preghiera in un luogo sacro.

Numerose le pubblicazioni  di don Vincenzo Arnone.  Sarebbe lungo elencarle. Citiamo, solo per fare un esempio,   “Bibbia e letteratura” presentato all’hotel Miramonti di Cortina d’Ampezzo qualche anno fa, sino all’ultima pubblicazione  che riguarda “Il vegliardo di Patmos”;  oltre a tanti  articoli giornalistici  su settimanali cattolici e non.

Docente alla Facoltà teologica dell’Italia centrale, don Vincenzo è instancabile nel promuovere incontri e dibattitti sui più attuali temi socio-religiosi-culturali, utilizzando anche la  rivista del nuovo “Frontespizio”, dove, per esempio, invita a rivedere alcuni aspetti della travagliata vita  nel rapporto con la fede e con il Papa del tempo, del grande fiorentino Dante Alighieri, del quale quest’anno  ricorre il settimo centenario della morte.

Questa  nostra testata giornalistica Agrigento-Oggi si è interessata anche  in altre occasioni  di don Vincenzo Arnone, scrittore e giornalista, che dopo 19 anni di servizio pastorale in terra agrigentina, a Bivona, a Porto Empedocle ed a Favara,  ha  continuato il suo servizio Firenze.

Un trasferimento nella logica suggerita dal Concilio Vaticano II  di una fraterna collaborazione tra le diocesi, in cui a dialogare sono stati i due Vescovi,  quello di Agrigento e  quello di Firenze, che chiedeva qualche prete per la sua vasta diocesi.

Don Vincenzo Arnone nato a Favara il 3 aprile 1945, ordinato presbitero nella Concattedrale S. Domenico dal vescovo Mons. Giuseppe Petralia il 6 luglio 1969, svolge in suo ministero subito dopo l’ordinazione,  nei primi due anni, come vice-parroco  a Bivona, e poi come parroco nella parrocchia S. Croce di Porto Empedocle, per trascorrere poi  a Roma quattro anni a partire dall’ottobre 1974 come cappellano dei “Fratelli della Scuole Cristiane”,  istituto religioso laicale fondato dal presbitero, pedagogista  francese S. Giovanni Battista de la Salle (1651-1719).

Sono gli anni in cui contemporaneamente frequenta l’Università “La Sapienza” di Roma  e consegue la laurea in lettere moderne.

Nel settembre 1978 è vice parroco a Favara nella parrocchia  B.M.V. Mediatrice di tutte le Grazie di Favara, succedendo al parroco don Giuseppe Arcieri nel luglio 1980  e dove resta fino al luglio 1988, quando si trasferisce nella diocesi di Firenze , come parroco a Bagno di Ripoli.

Da dove passa, sempre come parroco,  a Montebonello, Comune di Pontassieve sino all’agosto del 2018,  quando l’arcivescovo-metropolita di Firenze card. Betori lo nomina responsabile della Chiesa intitolata a San Giovanni Battista, costruita  dalla Società Autostrade in commemorazione dei morti sul lavoro nella costruzione dell’A1.

TG 2000, che si è interessata di don Vincenzo Arnone,  – (con la lusinghiera presentazione che abbiamo all’inizio  riferito) – ha promesso di programmare altri incontri con questo nostro presbitero, per far conoscere meglio la sua figura e soprattutto la possibile  incidenza  nel sociale  del suo impegno culturale, a medio e lungo termine.

Anche se su questo fronte è pressoché impossibile  fornire dati e fare statistiche . Da parte nostra, – da Favara soprattutto, ma anche dall’agrigentino in generale, dove don Vincenzo è conosciuto e stimato –   i migliori auguri di bene.

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