I giudici della Corte di Cassazione, hanno rigettato il ricorso proposto dalla difesa, e confermato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’agente della polizia di Stato, Gaetano Rampello, 57 anni, di Raffadali, accusato dell’omicidio del figlio ventiquattrenne Gabriele Vincenzo, ucciso lo scorso febbraio con diversi colpi di arma da fuoco in piazza Progresso. Confermato interamente l’impianto accusatorio sostenuto dalla Procura di Agrigento che contesta all’indagato la premeditazione dell’omicidio. Per la difesa, rappresentata dall’avvocato Daniela Posante, l’omicidio non è stato pianificato, ma è stato conseguenza di una lunga lista di discussioni, e angherie subite dal padre. “Gli elementi raccolti consentono di escludere che l’uomo abbia agito d’impeto, colto dall’ira nel corso dell’ennesima violenta discussione avuta con il figlio, affetto da disturbi psichiatrici”.
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