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Home » evidenza » Il turismo ferroviario passa da Porto Empedocle, ma senza sostare in città

Il turismo ferroviario passa da Porto Empedocle, ma senza sostare in città

3 Maggio 2018
in evidenza, Turismo, Valle dei Templi
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Tre treni turistici giungono ogni settimana a Porto Empedocle dopo aver attraversato la Valle dei Templi

(Leggi tutti gli articoli di Calogero Conigliaro – clicca qui)

Grazie a fondazione Ferrovie dello Stato, tre treni turistici giungono ogni settimana a Porto Empedocle sulla tratta ferroviaria “Valle dei Templi”, ultimamente portano turisti tedeschi e questa è una gran bella notizia.

C’è però un piccolo particolare, quello che questi turisti che sbarcano in pieno centro storico nella stazione succursale, appena da qualche mese aperta, restano solo il tempo di giungere al vicino parcheggio degli autobus, dove vengono imbarcati e condotti altrove.

Una situazione paradossale per una città turistica, con monumenti storici importanti come la torre di Carlo V, oppure con tante strade e luoghi descritti dallo scrittore Andrea Camilleri, nei suoi testi tradotti in molte lingue straniere.

Il primo cittadino Ida Carmina, ha però spiegato che si sta lavorando per andare verso una direzione differente che possa fare beneficiare gli esercenti del centro storico dei flussi turistici che giungano in ferrovia.

“C’è stata già una riunione con i vertici della Fondazione Ferrovie dello Stato – ha spiegato Ida Carmina – proprio sull’argomento di organizzare qualcosa, che possa far visitare i turisti la nostra città. A breve spero che ci possano essere novità”.

Nonostante la sindaca sia rimasta ermetica nella sue dichiarazioni, sarebbe certamente una novità, quella che dalla Pro Loco, al comitato dei commercianti del centro storico, a quelle associazioni culturali che si occupano anche di turismo, ci si organizzi per fare accoglienza sotto il coordinamento dello stesso Comune.

Un’amministrazione che con l’avvicinarsi della bella stagione, dovrà provare ad inventarsi anche una qualche forma di “Estate Empedoclina”.

Impresa non facile, visto le casse comunali vuote.

Calogero Conigliaro

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