La Polizia di Stato ha deferito all’autorita’ giudiziaria una 35enne di nazionalita’ colombiana, residente a Verona, per accesso abusivo ad un sistema informatico e frode informatica.
Le indagini, della Polizia Giudiziaria della Sezione Volanti, sono partite dalla denuncia-querela presentata dalla vittima della truffa: una 69enne di Taranto, titolare di un’attivita’ commerciale, che nel mese di dicembre 2017 ha ricevuto una mail, da parte di un proprio fornitore, nella quale si sollecitava il pagamento di quasi 7.000 euro a saldo di una fattura per la merce acquistata. Nella mail veniva fornito l’Iban sul quale effettuare il bonifico. La vittima, pochi giorni dopo, ha dato disposizione alla propria banca di effettuare il pagamento. La donna ha scoperto di essere stata raggirata solo quando, dopo un po’ di tempo, la ditta fornitrice, inviato il primo e veritiero sollecito di pagamento con l’indicazione dell’Iban corretto, ha contestato il bonifico perche’ effettuato su un conto corrente diverso dal loro.
I tentativi della commerciante di bloccare il pagamento da parte della propria banca e di quella verso la quale la somma e’ stata accreditata sono risultati vani. Infatti le indagini espletate, oltre a permettere l’identificazione della titolare dell’Iban fraudolento, hanno appurato che il relativo conto corrente era stato estinto qualche mese dopo. Ma non solo: la truffatrice colombiana e’ stata oggetto di due altre notizie di reato per analoghe truffe telematiche operate nell’aprile scorso nelle province di Agrigento e Catania
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