E’ rimasto muto davanti al Gip, uno dei due quattordicenni di Licata, arrestati dai carabinieri con l’accusa di avere aggredito a bastonate un ex assessore comunale, che li aveva richiamati dopo averli sorpresi a danneggiare una porzione della villa comunale Regina Elena, a Licata. Ma il ragazzo, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, è coinvolto anche nell’inchiesta sulle torture ai disabili.
L’inchiesta, adesso, si sposta al Tribunale del Riesame di Palermo, dove il legale difensore chiederà ai giudici di annullare il provvedimento restrittivo del gip che ha collocato il minore, e l’amico, in comunità. Per le torture e sevizie ai disabili, nel mese di gennaio scorso, erano stati arrestati tre licatesi maggiorenni.
Il gruppo di adulti e minori, per mesi e mesi avrebbe letteralmente preso come “bersaglio” uomini indifesi, procurando loro, con violenze e gravi minacce, sofferenze fisiche e psichiche. Nella vicenda del pestaggio, l’ex assessore comunale li aveva rimproverati, dopo averli sorpresi a danneggiare alcuni cartelloni, all’interno del parco comunale. La vittima venne colpita con una spranga alla testa, e finì in ospedale, dove i medici gli diagnosticarono ferite guaribili in circa 30 giorni.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
