“Si tratta di un elevato pregio storico-architettonico sia per la conformazione dalla Torre e dell’intera masseria, sia per la posizione dominante nel paesaggio rurale di cui la Torre del Salto costituisce elemento imprescindibile”. A scrivere in risposta alla nota inviata dal Centro Studi Chiaramontani è la Soprintendenza di Agrigento riguardo la Torre del Salto d’Angiò, nota anche col nome “a Turri”. Siamo ad Aragona dove insiste questo bene monumentale di forma rettangolare, inglobata in un casale del XVIII secolo. La torre presentava lo stemma della famiglia in facciata, che però è stato trafugato. Una condizione inaccettabile per il Centro studi chiaramontani presieduto dal professor Calogero Saverio Vinciguera, che due settimane fa ha inoltrato un esposto alla Soprintendenza di Agrigento nel quale si faceva presente l’abbandono del Bene culturale. Adesso la Soprintendenza se ne prenderà carico.
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