LICATA. Torna ad essere d’attualità l’abusivismo edilizio a Licata. Erano mesi che il cemento selvaggio non faceva registrare numeri elevati. Nel mese di novembre gli agenti della Polizia Municipale, nel corso del controllo del territorio che viene eseguito ogni giorno, hanno denunciato ben 19 persone con l’accusa di avere costruito abusivamente o, comunque, in difformità rispetto al progetto approvato dal Comune. Gli edifici nei quali sarebbero state riscontrate violazioni di carattere edilizio sono, complessivamente, quattro. In un caso, secondo quanto reso noto dal Comune, è stato ripristinato lo stato dei luoghi. Negli altri casi è stato “avviato l’iter degli accertamenti”. L’attività di controllo contro gli abusi edilizi viene esercitata dalla Polizia Municipale, di concerto con il dipartimento Urbanistica del Comune diretto dall’ingegnere Vincenzo Ortega.
Sembrava che il blocco delle attività edilizie, durante il periodo di emergenza sanitaria avesse messo un freno all’abusivismo edilizio. Nei mesi del primo lockdown infatti, secondo quanto reso noto dal Comune con i report pubblicati sull’albo pretorio telematico dell’ente, non c’è stato alcun nuovo caso di abusivismo edilizio.
Invece già nel mese di giugno, gli agenti sono intervenuti, in contrada Colonne per sequestrare un terreno sul quale, secondo l’accusa, erano in corso lavori edili abusivi. I vigili urbani, in collaborazione con i carabinieri della compagnia cittadina, hanno fermato i lavori ed eseguito il sequestro. Secondo quanto reso noto dalla polizia locale, il terreno sul quale erano in corso i lavori edili, si trova a meno di 150 metri dal mare, dunque in un’area in cui il divieto di edificare è assoluto.
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