Dopo il primo accenno datato 13 maggio 2021 e la conseguente richiesta di “inviare contributi e suggerimenti fino al 14 giugno 2021”, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) sarebbe vicinissima a presentare lo SPID per i minorenni.
L’idea, che presto potrebbe uscire dal cantiere e diventare realtà, prevederebbe l’attribuzione dell’identità digitale ai ragazzi e alle ragazze che ancora non hanno compiuto i 18 anni di età mentre, di pari passo ma in maniera indipendente, si sta lavorando per la creazione di un sistema di deleghe per conto di terzi, che risulterà utile agli anziani.
SPID e identità digitale: di cosa si tratta?
Attivo dal 2016, lo SPID, acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, è il sistema che permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione italiana e dei privati aderenti attraverso una coppia di credenziali personali.
Al momento, può essere richiesto solamente dai cittadini maggiorenni in possesso di un documento italiano in corso di validità.
Cos’è e come funzionerà lo SPID per i minori?
Secondo diverse fonti, lo SPID per i minorenni potrebbe vedere la luce già durante l’estate, con il mese di luglio che, in questo senso, si preannuncia davvero caldo.
Tanto, se non tutto, dipenderà dalla stesura delle linee guida, comprese quelle relative alla privacy dei soggetti interessati. Come si comprende dalle parole, riportate da Il Sole 24 Ore, di Andrea Spallacci membro del gruppo di lavoro di Agid, si sta perfezionando il testo delle direttive per renderle più chiare possibile: “Ora le sottoporremo al Garante privacy e alla Conferenza Stato-Regioni. Si tratta di una materia delicata in cui va prestata particolare attenzione a sicurezza e controllo dei genitori”.
Per quel che concerne il funzionamento, lo SPID per minori verrà richiesto dal genitore per il proprio figlio, che sarà libero di utilizzarlo in maniera autonoma ma sempre controllata. Agli adulti, infatti, rimarrà il potere di controllo, sospensione e deroga.
Una volta ottenuta l’identità digitale, come avviene già nel caso dei maggiorenni, i ragazzi avranno la possibilità di accedere ai servizi online, seppur la definitiva autorizzazione dovrà essere data dai genitori. Nello specifico, gli stessi potranno scegliere se dare il consenso volta per volta o se concederla per un periodo di tempo stabilito, fino a un massimo di un anno.
Dopo lo SPID per i monitori, anche lo SPID per delega
Qualche mese più tardi, probabilmente entro e non oltre la fine di ottobre, verrà definito anche il Sistema di gestione delle deleghe (Sdg), il cui fine sarà permettere a chi ha poca dimestichezza con la tecnologia di delegare a una persona terza (ovviamente fidata) la propria identità digitale e di usarla per accedere ai servizi. È il caso degli anziani, in questi mesi costretti a fare i conti con un sistema nuovo e fin troppo articolato.
La delega potrà essere data online o allo sportello delle Pubbliche Amministrazioni tenute ad accreditarsi al Sgd e potrà riguardare uno o più servizi. Come sottolineato da Stefano Arbia, dell’Istituto poligrafico dello Stato, ente chiamato a realizzare il Sistema di deleghe, le stesse potranno essere “conferite anche per 24 ore, a persone diverse e chi delega potrà visualizzare la situazione su un portale e, se vuole, ricevere una notifica quando la delega verrà utilizzata”.
I lavori procedono, presto il sipario si alzerà: l’Agenzia per l’Italia Digitale è pronta a presentare al Paese due novità importantissime.
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