Dopo dieci anni di commissariamenti, rinvii e sentenze della Corte costituzionale, i sindaci e i consiglieri comunali della Sicilia rinnoveranno le amministrazioni delle province attraverso elezioni di secondo livello, scegliendo i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e i componenti delle assemblee delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, dove il primo cittadino del capoluogo è, di diritto, anche il numero uno dell’ente.
A seggi chiusi i territori avranno 6 presidenti, 68 consiglieri di provincia e 50 componenti dei consigli metropolitani. Complessivamente 14 i candidati per la presidenza, partendo da un quadro che vede il Centrodestra spaccato in alcuni distretti. Come ad Agrigento, dove a contendersi la carica sono i sindaci di Aragona, Giuseppe Pendolino, e di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, il primo sostenuto da Forza Italia, Mpa, Partito Democratico e M5S, mentre il secondo conta sull’appoggio di Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati e DC.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
