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Home » dalla provincia » Siccità, dalla Regione via libera al prelievo di acqua dalle dighe Castello e Prizzi per uso agricolo e zootecnico

Siccità, dalla Regione via libera al prelievo di acqua dalle dighe Castello e Prizzi per uso agricolo e zootecnico

10 Agosto 2024
in dalla provincia, evidenza
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La Regione ha dato il via libera ad agricoltori e allevatori dell’Agrigentino, nel mese di agosto, ad utilizzare a fini irrigui 800 mila metri cubi di acqua provenienti dagli invasi Castello e Prizzi, oltre a quella della traversa Favara di Burgio. Lo prevede un’ordinanza firmata dal commissario delegato per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta.

La decisione è stata presa a seguito della riunione di ieri sera a Palazzo d’Orleans della Cabina di regia, alla quale ha partecipato anche l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, e dalla quale è emersa “l’indispensabilità della seconda irrigazione di soccorso per evitare il disseccamento e la morte delle piante, con le ripercussioni economiche e sociali, di produzioni di altissima qualità quali l’arancia di Ribera Dop e la pesca di Bivona Igp, per complessivi 7 mila ettari”.

“La decisione è stata presa – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – per sostenere i nostri agricoltori e allevatori in un momento di estrema necessità e per proteggere e preservare le colture di eccellenza della nostra terra, ma anche il benessere economico e sociale delle comunità locali e limitare i danni dovuti alla siccità”.

L’utilizzo dell’acqua per irrigazione di soccorso, anche delle aree fuori dal comprensorio consortile 3 di Agrigento, potrà proseguire eventualmente nel mese di settembre, previa verifica della necessità e della disponibilità delle risorse. Per quanto riguarda la traversa Favara, la risorsa idrica potrà essere utilizzata fino al suo esaurimento, in vista dei lavori di dragaggio che saranno effettuati a settembre.

Per gli invasi Castello e Prizzi, dovendo garantire la disponibilità anche per l’uso idropotabile e assicurare la salvaguardia dell’ittiofauna, il Consorzio di bonifica, i gestori degli invasi e i gestori del servizio idrico dovranno attivare un monitoraggio per prevenire le condizioni di crisi e avviare, se necessario, il trasferimento dei pesci.

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Tags: acquaagricolodigheregionesiccità
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