Così la pacchia è finita. E che fosse necessario l’impianto di illuminazione per la serie C, lo sapevano tutti. Anche la Società Akragas, che però non ha fatto nulla per adeguare il suo campo con le migliorie necessarie. Eppure il tempo e le risorse finanziare c’erano, considerando la sponsorizzazione dell’ente Enel. Inoltre la Società aveva avuto l’appoggio dell’Amministrazione comunale, la quale con convenzioni permetteva di occuparsi della gestione di tutti gli altri trantran di routine che ahimè, abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene.
Il presidente della FIGC Carlo Tavecchio nella conferenza stampa al termine del Consiglio Federale ha parlato anche di Serie C e delle richieste di deroghe per giocare in impianti diversi presentate da tre club di terza serie spiegando che queste sono state bocciate: “Altro punto è quello legato alle richieste di deroga di Akragas, Sicula Leonzio e Bisceglie per affrontare le competizioni su campi diversi da quelli indicati. Queste deroghe non sono state concesse, mantenendo il principio di non concedere più alcun tipo di deroghe. Se non si adegueranno significa che non sono in grado di affrontare il campionato”
Adesso, mentre altre società negli anni hanno fatto della programmazione il loro cavallo di battaglia, l’Akragas continua a navigare a vista. In questo campionato non potrà più usufruire dell’Esseneto, questo significa che dovrà andare a giocare le partite interne lontano da casa. Ad oltre 200 chilometri, perchè l’impianto che ospiterà le partite interne della squadra di Silvio Alessi e Marcello Giavarini (nella foto) è quello di Siracusa. La tifoseria è ormai stanca ed esasperata. La società ha diffuso un comunicato dove annuncia che verranno rimborsati, a chi ne farà specifica richiesta, gli abbonamenti già venduti. Pochi pochissimi, perchè tanta gente aveva già deciso di non andare più a vedere le partite. Molti infatti avevano intuito che la deroga concessa negli anni passati non sarebbe più arrivata. Una situazione grottesca, paradossale, che mortifica non solo la tifoseria ma l’intera città. Una sconfitta che vale più di una retrocessione, perchè avere la serie C, senza poter giocare nel proprio stadio è davvero un fatto insopportabile. (DV)
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