I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e dei Nuclei Cinofili di Palermo – Villagrazia e Nicolosi, proseguendo l’operazione scattata lo scorso martedì, diretta dalla Dda di Palermo, durante la quale sono state sottoposte a fermo 23 persone ed effettuate decine di perquisizioni, hanno svolto una serie di perquisizioni nei confronti di persone ritenute vicine alle famiglie mafiose di Agrigento/Villaseta, Porto Empedocle, ed agli arrestati.
In particolare, nel corso di una perquisizione effettuata nei confronti di un 48enne agrigentino, operatore ecologico, sono state rinvenute nella sua disponibilità numerose armi e munizioni da guerra. Nello specifico, all’interno di un bidone nascosto presso la propria abitazione di campagna in contrada “Fondacazzo” di Agrigento, sono state rinvenute una pistola mitragliatrice calibro 9, 3 revolver di vario calibro, una penna – pistola, vario munizionamento, nonché una bomba a mano fatta brillare dagli artificieri a causa della sua pericolosità intrinseca.
L’uomo Alessandro Mandracchia, pertanto, è stato tratto in arresto per detenzione illegale di armi da fuoco comuni e da guerra. Dopo le formalità di rito è stato accompagnato alla Casa circondariale di contrada “Petrusa”. Le indagini in corso sulla loro provenienza passeranno alla Dda nell’ottica della più stretta collaborazione, come segnalato dalla Procura di Agrigento, e come avvenuto in occasione del recente sequestro di una rilevantissima somma di denaro, operato nei giorni scorsi nei confronti di due dei fermati nell’operazione.
Nel corso di un’altra perquisizione, effettuata in un immobile di proprietà di un 72enne di Agrigento, pensionato, per anni venditore di frutta, è stata rinvenuta all’interno della abitazione una ulteriore somma ingiustificata di circa 80.000 euro, sottoposta anch’essa a sequestro poiché ritenuta provento di attività illecita. L’uomo, che è un parente del boss Pietro Capraro, è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità giudiziaria poiché ritenuto indiziato del reato di riciclaggio.L’indagato, difeso dall’avvocato Alba Raguccia, ha dichiarato che quel denaro è frutto dei risparmi di una vita. Nelle prossime ore il legale chiederà sia il dissequestro dei soldi.





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