Il governatore dopo la rottura con la Dc: “Non vedo motivi per portare i siciliani al voto. Sono un uomo che si assume le proprie responsabilità”
«Non ho mai preso in esame l’ipotesi di azzeramento: sarebbe stato penalizzare chi sta lavorando bene. Sono per la continuità dell’azione di governo, che sta producendo risultati sotto gli occhi di tutti».
Così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, all’indomani della decisione di estromettere dalla Giunta i due assessori della Dc, Nuccia Albano e Andrea Messina, dopo la maxi inchiesta su appalti e sanità che ha travolto l’area cuffariana.
Schifani, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia, chiarisce la sua posizione e respinge con forza ogni ipotesi di crisi o di elezioni anticipate:
«Non ho mai preso in considerazione l’idea di abbandonare, perché sono un uomo che si è assunto le proprie responsabilità quando ha avuto dei ruoli. Finché avrò una maggioranza, andrò avanti. Se dovessi perderla, ne prenderei atto». Il governatore esclude anche il cosiddetto “modello Occhiuto”, quello delle dimissioni-lampo seguite da una nuova candidatura:
«Lo escludo. Non vedo i motivi per cui dovrei portare i siciliani al voto, causando un’incomprensibile assenza di guida della Regione esclusivamente per un fatto personale. Io sono una persona responsabile». La linea, dunque, resta quella del rigore e della stabilità, dopo la rottura con la Dc di Totò Cuffaro, decisa “per tutelare la credibilità delle istituzioni” ma senza mettere in discussione la tenuta della coalizione di centrodestra.
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