«Giù le mani dalla Scala dei Turchi». Con questo slogan finale il consiglio comunale di Realmonte, nel cui territorio ricade la meravigliosa scogliera di marna bianca, ha approvato una mozione che impone al sindaco Lillo Zicari di sospendere ogni trattativa per trovare un accordo col privato, il dottor Ferdinando Sciabarrà, ex dirigente della Camera di commercio, in pensione, che rivendica la proprietà del bene che ricade in una particella catastale a lui intestata, relativa a qualsiasi utilizzo privato o riconoscimento di benefit e royalties.
E di proseguire sulla strada dell’acquisizione del bene al patrimonio comunale, andando avanti nel procedimento giudiziario impiantato contro chi ne rivendica la proprietà. A votare l’atto di indirizzo sono stati, all’unanimità, i dieci consiglieri su 15 presenti in aula, al termine di una lunga ed articolata discussione, in una seduta convocata dal presidente Felice Vaccaro, in maniera insolita di sabato sera.
«Il gruppo di minoranza – dice Antonio Sciarrone, ex presidente del Consiglio comunale, carica ricoperta fino al 2015 ad attuale esponente dell’opposizione al sindaco Zicari – aveva già in occasione della presentazione della bozza del sindaco, ritenuto questa una strada non percorribile è lesiva dei diritti di Realmonte. Fa piacere che anche gli esponenti della maggioranza abbiano alla fine convenuto che avevamo ragione votando all’unanimità la bocciatura dell’ipotesi di accordo presentata dal sindaco e la continuazione della causa giudiziaria. Tengo a ribadire che vanno tenuti separati gli aspetti della tutela del bene da quella che è la sua mercificazione. Ad oggi – conclude Sciarrone – vorremmo capire l’intervento pubblico della regione con soldi dei cittadini su quello che è un terreno sul quale un privato chiede di vantare dei diritti».
La bozza di accordo che il Comune di Realmonte aveva sottoposto all’attenzione dei legali del privato che rivendica la proprietà della Scala dei Turchi, prevedeva che il bene divenisse di proprietà esclusiva del Comune di Realmonte e che quindi avrebbe potuto gestirlo e con introiti esclusivi per la pubblica amministrazione nel caso di sbigliettamento. Gli eventuali ricavi del brand «Scala dei Turchi» invece sarebbero stati ripartiti per un periodo di 70 anni, in misura pari al 70% al soggetto privato ed al restante 30% al Comune. Alla scadenza di tale periodo la titolarità del brand ed i relativi eventuali ricavi avrebbero dovuto passare per intero al Comune.
«Prima di prospettare ai cittadini di Realmonte i termini della proposta di accordo – ha detto il sindaco Zicari – ho voluto sentire tutti i consiglieri comunali, compresi quelli di minoranza. Ho commesso, tuttavia, un errore di ingenuità: alcuni di loro hanno anticipato intempestivamente le fasi e i contenuti della bozza di accordo, con ciò prestandolo ad errate e strumentali interpretazioni». Ed il Consiglio comunale con il voto dell’atto di indirizzo ha stoppato la trattativa. (Paolo Picone – GDS)
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