L’agrigentino Nestore Sajeva ha segnalato sui social che “nella spiaggetta antistante il Ragno d’oro esistono da molto tempo queste lastre metalliche infisse nella sabbia, che ormai sono ridotte a spuntoni arrugginiti e pericolosissimi. … E dire che da poco tempo sono stati eseguiti lavori alla rete fognante nella piazzetta adiacente. Sarebbe stata l’occasione per porvi rimedio ma evidentemente il decoro e la sicurezza dei cittadini non interessano a nessuno”.
Le principali strutture utilizzate per impedire o ostacolare gli sbarchi erano:
Si tratta di Ricci cechi (Cavalli di Frisia moderni)
Questi ostacoli erano costituiti da tre travi di acciaio (o materiali di risulta come rotaie ferroviarie) saldate insieme a formare una struttura a sei piedi. Erano estremamente efficaci come ostacoli anticarro, mantenendo la loro funzione anche se capovolti o spostati da esplosioni. I ricci cechi vennero utilizzati massicciamente lungo le coste della Normandia e per tutto il Vallo Atlantico, ma furono impiegati anche nelle difese costiere italiane.
La situazione denunciata nella spiaggetta rappresenta un problema critico di sicurezza pubblica che mette in evidenza le lacune nel sistema di gestione e manutenzione delle aree demaniali marittime. Le lastre metalliche ridotte a spuntoni arrugginiti costituiscono un pericolo concreto per l’incolumità dei bagnanti e sollevano importanti questioni relative alle responsabilità di chi ha competenza in meritoLa gestione del demanio marittimo è disciplinata da un complesso sistema normativo che attribuisce specifiche competenze agli enti locali. Secondo la normativa vigente, i Comuni hanno la responsabilità della pulizia delle spiagge non affidate in concessione, della raccolta e pulizia dei rifiuti spiaggiati nelle zone fruite a scopi di balneazione.La presenza di spuntoni metallici arrugginiti configura una situazione di “pericolo per la pubblica incolumità” che richiede interventi immediati. La normativa prevede che in presenza di elementi pericolosi, l’autorità competente debba procedere alla “rimozione di tutti gli elementi pericolosi, in particolare di spuntoni metallici affioranti”.
Il sindaco ha competenze specifiche in materia di sicurezza pubblica e può emettere ordinanze per la rimozione immediata dei pericoli.La zona di San Leone ha storicamente registrato problematiche di sicurezza legate alla presenza di materiali pericolosi sulle spiagge. Nel 2020, Mareamico aveva già denunciato la presenza di “ferro e legno abbandonato sotto la spiaggia di San Leone”, con “una ventina di ferri e legni, residuati dallo smontaggio approssimativo del locale oceanomare”. Nel 2021, volontari hanno estratto “un gran numero di pericolosissime barre di ferro, residui delle operazioni di smontaggio parziale di un chiosco”.Nel 2019, l’associazione aveva nuovamente segnalato che “lungo il viale delle dune c’è un tratto di mare pieno zeppo di ferri e legni che dal fondo arrivano quasi fin a pelo d’acqua”. Questi precedenti dimostrano una problematica ricorrente che non ha trovato soluzione definitiva.
La situazione denunciata richiede un intervento immediato e coordinato da parte di tutti gli enti competenti.La tutela della sicurezza dei cittadini e dei turisti deve rappresentare una priorità assoluta. L’inerzia non può continuare a mettere a rischio l’incolumità pubblica in attesa “che qualcuno si faccia veramente male”.
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