Presso la sede di Corso Calatafimi si è svolta la Sessione primaverile della Conferenza Episcopale Siciliana. Ha presieduto i lavori il Vice-presidente S.E. Mons. Michele Pennisi. In apertura della Sessione i Vescovi hanno accolto Mons. Luigi Renna che per la prima volta partecipava ai lavori ed hanno rivolto un caloroso saluto a Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo emerito di Catania, che ha concluso il suo mandato di Presidente della CESi.
Tra le altre cose si è toccato il tema della ripresa delle processioni.
I Vescovi di Sicilia hanno riflettuto sull’opportunità di riprendere le processioni religiose, qualora il Governo italiano, il 31 marzo p.v., revochi lo stato di emergenza. A tal proposito, esse potrebbero riprendere a partire dalla Domenica delle Palme. Quale gesto concreto di compassione col popolo ucraino, i Vescovi invitano tutti ad evitare i fuochi o le cosiddette “bombe pirotecniche” per le prossime feste pasquali (Domenica delle Palme – Pasqua). Non si possono sparare i fuochi d’artificio mentre uomini e donne, anziani e, specialmente, bambini sono atterriti dal suono delle sirene e uccisi dalle bombe belliche. In segno concreto di solidarietà, si invita a convertire il corrispettivo dei fuochi pirotecnici in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre Diocesi e nelle nostre Città.
A tal proposito, è interessante la voce del Comitato per il Recupero delle tradizioni popolari Siciliane
I Vescovi di Sicilia, nell’incontro di oggi 09.03.2022, hanno riflettuto, analizzando la delicata vicenda della guerra in Ucraina, sull’opportunità di riprendere le processioni religiose, qualora il Governo, il 31 marzo, revochi lo stato di emergenza.
“Le processioni, hanno dichiarato i Vescovi, potrebbero riprendere a partire dalla Domenica delle Palme. Non si possono sparare i fuochi d’artificio mentre uomini e donne, anziani e bambini sono uccisi dalle bombe. In segno concreto di solidarietà, si invita a convertire il corrispettivo dei fuochi pirotecnici in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre Diocesi e nelle nostre Città”.
A tal proposito interviene Lello Casesa che, da qualche anno, ha costituito un Comitato per il recupero delle tradizioni popolari, sottoscritto da oltre 30 Agrigentini illustri. Il messaggio dei Vescovi e’ chiarissimo : lavoriamo, adesso, insieme per recuperare le processioni religiose a partire dal Venerdi Santo per arrivare a San Calogero nel pieno e profondo rispetto delle regole e delle indicazioni ricevute, d’intesa con le Autorità cittadine e la Curia Agrigentina. Afferma Lello Casesa del Comitato per il Recupero delle tradizioni popolari Siciliane
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
