“Niente è lasciato intentato, nessuno si sta risparmiando, tutti lavorano per tentare di trovare ogni pur minima traccia. Ogni giorno che passa la speranza si affievolisce, ma non si smetterà di cercare di riportare Marianna a casa”. Lo dice il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, sulle ricerche della casalinga trentottenne, Marianna Bello, mamma di tre figli, inghiottita dal fiume d’acqua in piazza della Libertà mentre tentava di mettersi in salvo.
Ieri recuperati la borsa e poco più tardi trovati anche il documento di riconoscimento di una delle figlie e il telefono cellulare della donna. Ventiquattr’ore prima erano stati ritrovati il portafogli e a una scarpa della donna. La borsa e il telefonino sono stati recuperati nel vallone lungo il percorso che porta al depuratore, mentre il documento della figlia in una vasca di contenimento che poco prima era stata svuotata.
Dal centro di coordinamento ricerche, spostato in via Olanda a pochi passi dalla Tenenza dei carabinieri, è un via vai di soccorritori e volontari. Le attività di ricerche anche con l’impiego due droni, uno dei vigili del fuoco e l’altro della protezione civile di Libero Consorzio comunale, e di 4 cani molecolari addestrati nella ricerca di persone decedute. In azione, coordinati dall’Unità comando dei vigili del fuoco di Agrigento, oltre cento uomini e donne di protezione civile, pompieri, carabinieri e poliziotti.
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