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Home » Politica » Regionali, sondaggi avanti Musumeci, ma il 53,4% dei siciliani deve ancora scegliere

Regionali, sondaggi avanti Musumeci, ma il 53,4% dei siciliani deve ancora scegliere

23 Settembre 2017
in Politica
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Sondaggi, Elezioni regionali sicilia 2017. L’aspirante governatore del centrodestra avrebbe il 33,1 per cento, il grillino il 31,6. Ma il 53,4% deve ancora scegliere per chi votare.

 

Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da marketinginpolitica ed effettuato su un campione della popolazione maggiorenne residente in Sicilia, il 46,6% ha già scelto il candidato presidente della regione Sicilia alle prossime elezioni regionali del 5 novembre mentre il restante 53,4% deve ancora effettuare una scelta tra i candidati alla presidenza.

Alla domanda: “a quale candidato governatore è intenzionato a dare il suo VOTO a presidente della regione Sicilia?” le risposte sono state espresse in questi termini: Nello Musumeci (coalizione di centro destra) al 33,1% Giancarlo Cancelleri (M5S) si attesta al 31,6% Fabrizio Micari (coalizione di centro sinistra) raggiunge il 27,3% Claudio Fava (Cento passi per la sicilia) è al 4,8% Vittorio Sgarbi 3,2% La fiducia nei candidati Il livello di fiducia verso i candidati a governatore della regione Sicilia è in linea con le preferenze espresse nel sondaggio: Nello Musumeci 34,6% Giancarlo Cancelleri 30,5% Fabrizio Micari 23,8% Claudio Fava 6,9% Vittorio Sgarbi 4,2% Nello Musumeci, alla guida della coalizione del rinato centrodestra siciliano, è in testa; Giancarlo Cancelleri, candidato grillino, resta ad inseguire con la sua unica lista, Fabrizio Micari si colloca al terzo posto e Claudio Fava, con il suo “Cento passi per la Sicilia” resta dietro.

Fava, nella recente conferenza stampa per la presentazione della lista ha ironizzato sulla sua residenza:”Prima che me lo chiediate voi ve lo dico io: ho già fatto il cambio di residenza. E l’ho fatto in tempi non sospetti. Sono residente a Gravina di Catania, nella casa di famiglia”. Fava punta sull’ironia e anticipa i cronisti: il riferimento è a quanto accaduto alle regionali del 2012 quando fu costretto a ritirare la sua candidatura perché si scoprì solo in ritardo che non era residente in Sicilia.”

I sondaggi sono sondaggi e in quanto tali vanno presi con le pinze. L’esperienza insegna che spesso in passato gli stessi si sono rilevati lontani dai risultati finali. Di certo un effetto ce l’hanno: quello di scaldare gli animi pre elettorali specie a sinistra dove vengono presi sul serio tanto da spingere Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, a rivolgersi allo stesso Micari oggi su Radio 24: “Visto che è talmente basso nei sondaggi chiedo a Micari di ritirarsi per aiutare la candidatura di Fava e non far vincere la destra e i grillini”. La sfida interna alla sinistra rischia però di sortire un effetto negativo in quanto le diatribe interne lasciano il campo libero al candidato di centro destra Musumeci che indisturbato sta consolidando i legami interni alla sua coalizione.

Il PD, che sembra in affano con un candidato misconosciuti a molti, confida comunque nella forza delle piccole liste a sostegno del rettore Micari, che secondo i dem sfuggono ai sondaggi e che soffreribbero di un deficit di notorietà che penalizza lo stesso Micari. Solo la spinta dei singoli candidati, secondo il PD siciliano, può portare il rettore a spuntarla. Davide Faraone su facebook commenta: “La sinistra estrema siciliana e la destra di Berlusconi, Salvini e Meloni hanno perso il senso della misura e non si accorgono di quanto siano ridicoli. Politici di sinistra che girano per le redazioni a distribuire sondaggi fatti dagli amici di Berlusconi; politici di destra che accreditano Fava pur di screditare Micari”. Fava dal canto suo stigmatizza la sua partecipazione piena alla competizione elettorale e si ritiene soddisfatto poiché vede “..un trend positivo, mi sembra una candidatura in crescita e siamo partiti da pochi giorni. Mi sembra un dato significativo e importante. C’è da lavorare per una campagna elettorale buona, va fatta una verifica sulle liste, che possono portare qualità oppure zavorra”, commenta il candidato della sinistra.

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