A quattro anni da quel tragico evento, Ravanusa si ferma per ricordare le vittime dell’esplosione causata da una fuga di gas metano, di via Trilussa, che devastò un quartiere causando il crollo di decine di palazzine, un centinaio di sfollati e provocò la morte di 9 persone, tra le quali anche una donna che avrebbe dovuto partorire qualche giorno dopo; due donne furono tratte in salvo poche ore dopo la terribile deflagrazione.
“Un evento tragico che ancora oggi grida dolore e giustizia, una ferita che non smette di bruciare nei cuori di tutti noi. Non servono proclami, ma serve ricordare con rispetto, verità, e con il silenzio che si deve alle vittime e ai loro familiari – afferma il sindaco di Ravanusa, Salvatore Pitrola -. In questi due anni abbiamo lavoro senza sosta, con determinazione e responsabilità per portare a compimento il progetto di ricostruzione, quale progetto di comunità”.
“Un percorso complesso, fatto di impegno quotidiano, che oggi ci permette di guardare avanti con un segnale concreto, cioè restituire un focolare domestico a chi lo ha perduto. La ricostruzione – conclude il primo cittadino – non potrà mai cancellare il dolore, ma può dare un futuro. E Ravanusa, unita, continuerà a camminare in questa direzione”.
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