Laura Franchini racconta al nostro giornale la sua esperienza al Festival del Folklore del Mandorlo in Fiore di Agrigento, un sogno costruito con sacrificio e passione.
“Due anni a mettere da parte i soldi per pagarci il viaggio e venire qui. Nessuno ci aiuta e la politica si fa sorda di fronte alla cultura delle tradizioni e del folklore” confessa con un misto di orgoglio e amarezza. Il suo gruppo non è composto da professionisti, ma da persone che coltivano il folklore nel tempo libero, ritagliandosi momenti tra il lavoroe la famiglia. “Noi proviamo la domenica e quando siamo liberi dal lavoro. Qui ci sono gruppi di professionisti che lavorano con il folklore e provano sette giorni su sette. Sarò contenta se vinceranno loro, perché amo il folklore e riconosco il valore dei professionisti, ma è difficile competere con chi ha il privilegio di potersi dedicare interamente a questa arte.”
La Franchini racconta di un’edizione passata in cui il loro gruppo era andato vicinissimo alla vittoria, sfiorando il prestigioso Tempio d’Oro. “Pensavamo di avercela fatta, eravamo così vicini, ma poi, a sorpresa, il premio andò a un altro gruppo.”
Nonostante le difficoltà e la consapevolezza delle disparità tra gruppi amatoriali e professionisti, l’amore per Agrigento e il suo festival resta immutato. “Agrigento è bellissima, io l’amo, insieme alla gente di qui.” Una dichiarazione che trasmette tutta la passione di chi crede ancora nel valore autentico del folklore, al di là di premi e riconoscimenti.
Guarda l’intervista completa
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp