Si è svolta ieri la conclusione del processo a carico di Calogero e Antonio Bellavia, 28 e 45 anni, finiti in carcere, il 13 giugno dello scorso anno, con l’accusa di detenzione e porto illegale di arma clandestina e munizioni e di ricettazione. I due Bellavia furono arrestati dai carabinieri perché trovati in possesso di una “Taurus” e una “Smith & Wesson” con numero di matricola abraso.
Il gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, che ha condotto il processo, ha condannato entrambi i favaresi a 3 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno. Per Calogero Bellavia, inoltre, vi è stata la richiesta di trasmissione degli atti alla Procura in quanto quest’ultimo aveva implicitamente accusato i carabinieri di aver redatto un falso verbale.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Simona Faga, aveva condanne per entrambi gli imputati a quattro anni e due mesi di reclusione (già ridotta per il rito abbreviato).
I due Bellavia, difesi dagli avvocati Pennica e Nicotra, sono stati condannati per il possesso delle due pistole illegali ritrovate, a seguito di un controllo, nella loro auto.
Lo scorso 25 settembre – grazie ad alcuni accertamenti effettuati dai Ris di Messina – è stato possibile ricostruire almeno parzialmente il numero di matricola della Smith&Wesson mentre la Taurus risulterebbe rubata a Carmelo Nicotra nel 2010. Nicotra è la vittima di un agguato avvenuto a Favara lo scorso 23 maggio in cui – pur rimanendo ferito – riuscì a mettersi in salvo. I due Bellavia, per questo episodio, risultano indagati.
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