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Home » dalla città » “Il ponte della vergogna”: sit-in di protesta al Viadotto Petrusa

“Il ponte della vergogna”: sit-in di protesta al Viadotto Petrusa

14 Maggio 2017
in dalla città
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Ha preso il via il sit-in previsto per questa mattina ed organizzato dalla segreteria provinciale della Cisl di Agrigento, con in testa il segretario Maurizio Saia, per manifestare indignazione e mantenere alta l’attenzione sul Viadotto Petrusa.

Il ponte era stato smontato in via precauzionale per essere poi rimodernizzato con nuovi blocchi  e reso sicuro. Ad oggi, giace lì per metà abbattuto e non si sa quanto bisognerà attendere ancora per vedere l’opera finita. Da qui, la decisione del sindacato di fare sentire la propria voce appoggiato dai partecipanti. Il Viadotto Petrusa, rappresentava un’importante arteria di collegamento tra Agrigento e Favara ed un modo migliore anche  per molti per raggiungere l’Ospedale San Giovanni di Dio di Contrada Consolida, il Tribunale e diversi uffici pubblici. Sono tante, infatti, le segnalazioni degli automobilisti miste a rabbia. Automobilisti, in particolare di Favara e del Villaggio Mosè, costretti ultimamente a trovare alternative per raggiungere il centro di Agrigento.

Nel frattempo, in 7 mesi di chiusura, si è assistito all’inaugurazione del primo lotto della SS640, strada che passa proprio sotto il viadotto Petrusa e che ha visto la partecipazione di “big” della politica. Saia, attraverso il sit in, intende rivolgersi proprio “alla buona volontà dei parlamentari nazionali e siciliani, chiedendo loro di unirsi per fare fronte comune, affermare il “diritto di cittadinanza”, garantire la qualità della vita che i cittadini di questa terra meritano ma soprattutto rispondere alle esigenze reali, concrete che rendano fruibile ciò che resta di un territorio martoriato da pressappochismo ed abbandono”. Saia, in una sua dichiarazione, pone l’accento pure sulla realtà carceraria che insiste nella zona: il carcere Petrusa.

Ricorda come, in questo periodo di disagio, la polizia penitenziaria rischia facendo percorsi assurdi e a volte pericolosi per raggiungere il Tribunale oppure il nosocomio agrigentino per le esigenze di salute dei detenuti. “Solo questo basta- aggiunge Saia- per richiamare l’attenzione di chi governa questo territorio”. In appoggio alle sue parole, il Segretario Ag-Cl-En della FNS Cisl, Salvatore Gallo Cassarino.

Sul posto, presso la rotonda dislocata immediatamente prima di ciò che è rimasto del viadotto Petrusa, questa mattina tutti insieme sindacato, politica, movimenti ed associazioni. (G.S.)

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