“I santi non fanno solo miracoli. Con Rosario Livatino per la prima volta è stato beatificato un magistrato, lo meriterebbero tanti altri come Falcone e Borsellino. Due o tre anni fa mi chiamò Papa Bergoglio. Penso volesse conoscere chi avrebbe diretto la serie su Livatino. Iniziammo a parlare e invece di mezz’ora mi trattenne un’ora. Per noi vuol dire aver avuto il suo appoggio morale e etico, cercheremo di essere all’altezza”.
Lo dice Michele Placido, parlando di “Il giudice e i suoi assassini”, la miniserie in quattro puntate da 50 minuti (due serate), prodotta da Goldenart con Rai Fiction, sul set da settembre, dedicata al magistrato canicattinese ucciso vicino Agrigento dalla Stidda nel 1990 e beatificato nel 2021. Su Livatino è già stato realizzato un film, “Il giudice ragazzino” di Alessandro di Robilant (1994) con Giulio Scarpati e Sabrina Ferilli.
Il protagonista della miniserie è scelto ma Placido non può ancora rivelarlo, dice solo “che è un attore di grande talento che ha già lavorato con registi come Amelio”.
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