Pesaro chiude l’anno da Capitale della Cultura: lo scettro passa ad Agrigento
Pesaro ha ufficialmente concluso il suo anno da Capitale Italiana della Cultura 2024, cedendo il testimone ad Agrigento in una cerimonia carica di emozioni, svoltasi all’Auditorium Scavolini. “È stato un anno magico”, ha dichiarato il sindaco Andrea Biancani, sottolineando il coinvolgimento della cittadinanza: “I pesaresi hanno sentito proprio questo progetto, contribuendo al suo successo”.
E sono i numeri a confermare questa affermazione: oltre 110mila presenze nei più di 1.000 eventi organizzati, con un raddoppio dei visitatori nei musei cittadini e un incremento turistico del 30% in bassa stagione. Il progetto “50×50: Capitali al quadrato” ha rappresentato uno dei fiori all’occhiello dell’iniziativa, coinvolgendo 1.500 enti e partner in quasi 600 eventi, capaci di unire tutto il territorio provinciale in una rete culturale virtuosa.
Alla cerimonia hanno partecipato personalità di spicco, tra cui il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, e il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè. Quest’ultimo ha riconosciuto la “pesante eredità” lasciata da Pesaro, impegnandosi a valorizzare il territorio siciliano: “La nostra storia millenaria ci insegna che siamo già una capitale della cultura, ma dobbiamo migliorare in infrastrutture e decoro urbano. Il progetto 50×50 sarà replicato, coinvolgendo anche Lampedusa”.
Durante l’evento, l’attore e ambasciatore culturale marchigiano Neri Marcorè ha offerto una riflessione sul potere della cultura, definendola uno “strumento di pace che abbatte pregiudizi e apre la mente”. Un messaggio che trova eco nel commento del sottosegretario Mazzi: “Quando una città è Capitale della Cultura, lo rimane per sempre. La cultura è economia, industria e veicolo di pace”.
Pesaro guarda ora al futuro, rilanciando la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033, con la consapevolezza di un anno che ha lasciato un segno indelebile. Nel frattempo, Agrigento si prepara a raccogliere la sfida, puntando su un programma ambizioso che mira a rendere la Sicilia protagonista della scena culturale europea.
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