I giudici della seconda sezione della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Gabriella Di Marco, in accoglimento dell’istanza del legale difensore di una 37enne di Canicattì, l’avvocato Teres’Alba Raguccia, hanno sostituito la misura cautelare del carcere con la detenzione domiciliare con l’applicazione del braccialetto elettronico. La donna è stata condannata a 5 anni, 7 mesi e 10 giorni di reclusione per le accuse di stalking, danneggiamento, furto ed evasione dagli arresti domiciliari.
Secondo i giudici, tuttavia, dopo cinque mesi di domiciliari e quattro in carcere: “le esigenze cautelari possono essere contenute con l’applicazione dello strumento elettronico di controllo”.
La 37enne è stata riconosciuta responsabile di una lunga serie di atti persecutori, durati 4 anni, nei confronti della compagna dell’ex marito. Tanti gli episodi contestati per gelosia. In un video girato da un vicino il 22 aprile dell’anno scorso, la donna è stata immortalata mentre prendeva la rincorsa al volante di un’auto e colpiva più volte le due vetture del marito, posteggiate sotto casa. Filmato diventato virale sui social.
“Sei morta, ti devo ammazzare…ti taglio la gola”, le avrebbe detto in alcune circostanze. In un paio di casi avrebbe usato un coltello per minacciare la “rivale”. Prima sarebbe riuscita a introdursi nell’abitazione dell’ex marito e della sua nuova compagna facendole trovare un bigliettino firmato con l’arma conficcata sopra. Poi sarebbe andata sotto casa a minacciarla di morte. Nello stesso procedimento sono stati inseriti due furti: un divano all’ex marito e una tv e un’auto a un cittadino.
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