C’è molto della vita privata del giornalista e scrittore Carmelo Sardo nel suo ultimo libro “Notti senza memoria”(Bibliotheka editore, 412 pagine, 18 euro). Una “storia” nata ad Agrigento, come l’autore, che racconta di Carlo che ripercorre l’amore folle e delirante per Nora, fascinosa ragazza mediterranea, conosciuta per caso in un bar del centro città bevendo Pernod (ma esiste davvero ad Agrigento un bar che serve bicchieri di anis?) quando lei aveva vent’anni e lui trentadue. Per Carlo Attardo, questo il nome del protagonista, la bella Nora è la donna dei sogni: non nel senso comune del termine, ma è esattamente la figura che gli è apparsa in una visione onirica prima di incrociarla nella realtà.
“La prima volta che l’ho vista l’avevo appena sognata. Intendo dire che meno di due ore prima di ritrovarmela davanti, nel bar dove ci siamo conosciuti, dormivo beato nel letto di casa e la stavo sognando” si legge nell’accattivante incipitdel romanzo. Il problema più grande di Carlo sarà dover gestire questi due campi, sopravvivere alle differenze e non cadere nell’ossessione.
Di notte, nel sogno, la loro passione si fa sempre più travolgente, mentre nella vita reale le cose sono molto diverse. Carlo prova a rifarsi una vita. Si sposa con un’amica di Nora, ma il matrimonio non funziona. Dalla città di provincia in cui vive, si trasferisce a Milano per lavoro. Ma c’è sempre Nora nei suoi sogni, ama ancora e sempre lei. Sarà poi un incidente stradale a liberarlo dai fantasmi e a fargli scoprire una verità sconvolgente, che lo costringerà a riscrivere l’intera storia della sua vita.
Il romanzo racconta quindi una storia d’amore ricca di passione tra realtà ed irrealtà. In questo libro i confini sono spesso labili, tra realtà e sogno. Il sogno fa la parte essenziale in questo romanzo psicologico che tiene il lettore incollato alle pagine, è la realizzazione di una passione mai trattenuta, mai realizzata ma concepita da lungo tempo. Si crea quindi una realtà parallela, difficile, e soprattutto sofferente per il protagonista. Come dire, la felicità è sempre altrove!
LORENZO ROSSO
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