“Tradito dal mare che tanto amava”. Lacrime e rabbia al funerale di Raimondo Di Malta, il venticinquenne agrigentino, morto annegato a Punta Bianca, mentre insieme agli amici stava facendo il bagno. Nella chiesa di San Nicola, nel quartiere di Fontanelle, dove il giovane abitava con la sua famiglia, erano in centinaia a rendere l’ultimo saluto al giovane.
A dare l’addio al ragazzo, oltre a familiari e parenti, c’erano tantissimi amici, conoscenti. “E’ una tragedia che ci ha stravolto, siamo ancora tutti sotto choc. Non è possibile accettare una morte del genere. Non si può morire così”. In queste parole c’è tutta la rabbia per quel mare “traditore” che ha deciso di voltargli le spalle.
Il ragazzo sarebbe morto per annegamento, verosimilmente, dopo un improvviso malore. Raimondo Di Malta, domenica pomeriggio, assieme ad altri due amici, verso le 18 era andato a Punta Bianca per fare un bagno. Si sono allontanati a nuoto, e a bracciate hanno raggiunto uno scoglio, una sorta di isolotto, che è a circa trecento metri di distanza dalla costa, noto a tutti con il nome di “Pateddra”.
L’acqua era gelida e il giovane, a quanto pare, si è sentito male non appena è arrivato a toccarlo. Stando a quanto è emerso, poco dopo è sembrato riprendersi e i tre, sempre a nuoto, sono tornati verso la costa. Mentre gli altri due sono riusciti a raggiungere la spiaggia, il 25enne è stato sentito annaspare, ed avrebbe pure chiesto aiuto, sparendo tra le onde.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
