Trentacinque condanne per oltre due secoli e mezzo di carcere e otto assoluzioni. Tra queste ultime vi è anche quella del vicepresidente del consiglio comunale di Canicattì, Giuseppe Alaimo. Si è concluso così il primo grado di giudizio del processo – rito abbreviato – scaturito dalla maxi inchiesta “Ianus”, l’operazione che fece luce sulla riorganizzazione di Cosa nostra e Stidda a Gela e su un traffico di stupefacenti anche nell’agrigentino. Lo ha disposto il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Gela, Lorena Santacroce. Il politico canicattinese, difeso dall’avvocato Giacinto Paci, era accusato di avere acquistato della cocaina da un esponente del clan mafioso di Gela con la finalità di spacciarla. Anche il pubblico ministero Claudia Pasciuti, al termine della requisitoria, aveva chiesto l’assoluzione di Alaimo, che all’epoca dei fatti, si era dimesso dall’incarico di presidente provinciale della Democrazia cristiana.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
