L’avvocato Monica Malogioglio, difensore della presunta vittima e parte civile ai processi, ha presentato ricorso per Cassazione, avverso la sentenza di assoluzione del netturbino A.I., cinquantatreenne, e della compagna L.A., quarantenne, entrambi di Agrigento, accusati di violenza sessuale ai danni della figlia dell’imputata, all’epoca dei fatti minorenne, oggi ventunenne.
I due sono stati assolti dal Tribunale di Agrigento, nel 2017, perché la minore era stata giudicata inattendibile. La ragazzina al momento della costituzione di parte civile, una volta raggiunta la maggiore età, aveva proseguito la lotta contro il compagno della madre, responsabile – a suo dire – di avere abusato di lei sin dall’età di 9 anni.
Successivamente anche per i giudici d’Appello, però, non ci fu alcun abuso e l’assoluzione è stata confermata. L’indagato, difeso dagli avvocati Davide Casà e Nicolò Grillo (la compagna, invece, è assistita da Antonino Manto e Barbara Garascia), ha sempre replicato sostenendo, che si trattava di accuse del tutto false. La ragazza continua a giurare che è tutto vero. Adesso si aspetta la fissazione dell’udienza in cassazione, dove l’accusatrice chiederà che gli imputati vengano condannati a risarcirla.
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