Il vocio dei bambini che corrono inseguendo il pallone. Mentre la luce abbagliante, di un caldo pomeriggio nel centro storico di Girgenti, è rotta dalla facciata semplice e severa di Santa Maria dei Greci. Tutto rimane così, sospeso, mentre nell’aria, eteree, vibrano le prime note di Naxos, il brano originale composto dal chitarrista, concertista e compositore agrigentino Francesco Buzzurro.
Comincia così il cortometraggio sceneggiato e diretto da Andrea Vanadia, per Agrigento Capitale della Cultura Italiana 2025 ( testo di Marzia Patanè Tropea).
Una colonna sonora che affianca la storia e la rende più intensa, rafforzando la componente emotiva e narrativa, fino ad emozionare, nella sala Spadolini del ministero della Cultura, il ministro Gennaro Sangiuliano e la giuria presieduta dal giornalista Davide Maria Desario.
Una composizione che, se ascoltata senza vedere il video sullo schermo, riporta alla mente ogni scena, ogni avvenimento fino alla frase iconica “Curri Peppì…curri” di Gaetano Aronica, attore e voce narrante, che incita ad una metaforica corsa verso il futuro, il piccolo Aldo Grisafi nella parte di Peppino.
Al noto musicista, definito dal Maestro Ennio Morricone “tra i più grandi al mondo perché capace di far fruire a tutti la musica colta”, abbiamo chiesto:
Maestro Buzzurro, Hans Zimmer diceva che la colonna sonora non è solo un accompagnamento, ma è il film stesso….
“Immaginiamo lo stesso video senza la colonna sonora. La musica, quando accompagna le immagini, ne esalta la forza. In questo caso la cantabilità è stata scelta per rievocare una melodia che avesse non solo i tratti mediterranei, ma che fosse anche ricercata dal punto di vista armonico; non a caso l’arrangiamento con il quartetto d’archi insieme alla chitarra. La musica deve esaltare e amplificare quello che è il messaggio dato dalle immagini. Anche se non è una tecnica sempre riconducibile ai lavori che io faccio. Nel caso di un progetto con Gianfranco Jannuzzo, invece, applicai il metodo del contrasto; per esempio: la scena di una tempesta con un sottofondo calmo e riflessivo”.
Perchè ha scelto, tra le tante sue composizioni originali, proprio Naxos?
“In questo caso ho scelto per la bellezza del tema. Volevo che fosse una delle mie cose più belle per il video Agrigento Capitale. Ho dovuto fare, per questo motivo, una rigorosa selezione tra le mie composizioni originali scegliendo quella che, per cantabilità, eleganza armonica e arrangiamento, meglio esaltava le immagini e dunque il concept. Aggiungo, infine, che le mie composizioni migliori sono sempre scaturite da suggestioni legate ai quattro elementi della natura con specifico riferimento al pensiero filosofico di Empedocle”.
La musica spesso rievoca qualcosa che appartiene al passato o ad un luogo lontano, qual è la genesi del brano?
“Molte delle mie composizioni sono legate alle emozioni che scaturiscono da un paesaggio, da un momento particolare di intima emozione che io poi chiaramente traduco in note. Ma soprattutto è il legame con la propria terra. Naxos perché è stata la prima colonia greca in Sicilia. Mio padre è di Giardini Naxos, mentre io sono nativo di Taormina, ma Agrigentino d’adozione, da subito dopo la nascita. L’elemento greco accomuna i due luoghi a me cari dal punto di vista affettivo e culturale”.
Si sente, dunque, compartecipe del successo?
“Ci ho messo la faccia più volte, facendo video messaggi, presenziando a manifestazione fatte al Teatro Pirandello e non solo. Ho un’attività concertistica a livello nazionale ed internazionale e, in diverse occasioni, mi sono fatto ambasciatore di Agrigento Capitale, ovunque sono andato. Adesso mi sento ancora più desideroso di dare il mio contributo a quello che accadrà”.
Cosa significa diventare Capitale Italiana della Cultura?
“Significa avere un’ opportunità che non si può perdere. L’opportunità di portare Agrigento e il suo territorio davanti al mondo intero. La concentrazione di bellezza, di opere d’arte, di enogastronomia, di storia e di letteratura della nostra provincia non è paragonabile a nessun’ altra. Ci sono molte cose da rivedere, ma abbiamo una forza culturale che non è seconda a nessuno. Per cui la vittoria è un’opportunità per sistemare quello che va sistemato e puntare alle nostre eccellenze, alle cose che ci caratterizzano e che ci rendono orgogliosi di essere giurgintani”.
Il suo auspicio?
“Vorrei che questo titolo non diventasse beneficio di pochi eletti. Adesso è tempo di agire e puntare sulle eccellenze”.
Luigi Mula
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