3 ottobre 2013-3 ottobre 2023. 10 anni. E’ questo il tempo trascorso dal naufragio a Lampedusa in cui morirono 368 persone. Una tragedia ancora viva nella memoria collettiva dell’isola che nel decimo anniversario ha voluto onorarne le vittime con diversi momenti. A Lampedusa c’era anche il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, che dieci anni fa ha ricevuto le salme in quanto ufficiale sanitario del comune di Porto Empedocle: “Ero sulla banchina quel giorno- racconta-. A Lampedusa, durante la commemorazione, ho vissuto momenti toccanti che mi hanno fatto rivivere quei giorni. In questi anni è cambiato molto poco, è un problema politico importante. Il fenomeno esiste e si deve affrontare.”
Lampedusa è un partner importante per Agrigento Capitale della Cultura 2025: “E’ nel dossier- dice il primo cittadino- fondamentale perché abbiamo incluso nel progetto l’accoglienza e l’integrazione e grazie a questa argomentazione siamo riusciti ad avere la meglio sulle altre 9 città finaliste.”
Parole significative a Lampedusa di monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, che intervenendo alla commemorazione ecumenica intitolata “La memoria e l’impegno” al Santuario della Madonna di Porto Salvo, durante la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, ha detto: “Il fare memoria della morte e della vita – del Mediterraneo come culla o, purtroppo, come tomba – deve spingerci a impegnarci a far si ché, sempre più e sempre meglio, il Mediterraneo sia culla di vita. Manca ancora un pensiero di medio-lungo periodo sull’immigrazione in Italia e così in Europa. Troppo poco si parla e si investe sulle attività di integrazione socio-culturale”.
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