Il Parco Icori di Agrigento, noto anche come Parco dell’Addolorata, rappresenta un esempio emblematico di come un’area urbana possa trasformarsi da risorsa culturale a simbolo di abbandono. Situato su una collina che domina il Mar Mediterraneo e il boschetto dell’Addolorata, il parco offre viste panoramiche uniche ed è attraversato dalla storica linea ferroviaria Agrigento-Porto Empedocle. Al suo interno si trovano un anfiteatro, un cinema all’aperto, uno skate park e percorsi panoramici, strutture che un tempo erano fulcro di attività culturali e sociali.
Tuttavia, dalla sua inaugurazione nel 1976, il parco ha subito un progressivo declino, culminando in uno stato di degrado che preoccupa sia per l’aspetto ambientale che per la sicurezza pubblica. L’incuria ha trasformato l’area in una sorta di “bomba ecologica”, con sterpaglie e rifiuti che aumentano il rischio di incendio, minacciando non solo il parco stesso ma anche le zone boschive circostanti e le aree residenziali adiacenti.
La recente designazione di Agrigento come Capitale Italiana della Cultura 2025 offre un’opportunità senza precedenti per invertire questa tendenza. Il progetto culturale della città pone l’accento sulla relazione tra individuo, società e natura, con l’obiettivo di promuovere una crescita culturale ed economica sostenibile. In questo contesto, la riqualificazione del Parco Icori potrebbe diventare un simbolo tangibile di rinascita e valorizzazione del patrimonio locale.
Alessio Lattuca, presidente Movimento per la sostenibilità, in una intervista al giornale italialibera.online auspica l’impegno di enti, associazioni, università, attivisti, semplici cittadini per dare vita ad un partenariato per avviare la fondazione di un soggetto giuridico che affronta l’impegno per un progetto per il risanamento e la riapertura del Parco Icori, ad Agrigento.
L’obiettivo è trasformare l’area in un hub culturale multifunzionale, capace di ospitare eventi musicali, arti visive, digitali e attività legate all’agroecologia, coinvolgendo figure emergenti del panorama nazionale.
Il coinvolgimento attivo della comunità è fondamentale per il successo di questo progetto. Giovani attivisti e gruppi locali hanno nel passato e anche di recente hanno cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della riqualificazione del parco, organizzando eventi e attività che ne evidenziano il potenziale inespresso. La partecipazione collettiva non solo favorisce la coesione sociale ma assicura anche che le future generazioni possano beneficiare di spazi verdi attrezzati e culturalmente stimolanti.
La riapertura del Parco Icori rappresenterebbe non solo un recupero fisico di uno spazio degradato, ma anche un potente messaggio di resilienza e capacità di trasformare le criticità in opportunità. In vista del 2025, Agrigento ha l’occasione di dimostrare come la cultura possa fungere da motore di rigenerazione urbana e sociale, restituendo alla comunità un luogo di incontro, espressione e crescita condivisa.
La sfida della riqualificazione del Parco Icori è una metafora della capacità di una comunità di riscoprire e valorizzare le proprie risorse, trasformando l’abbandono in rinascita e il degrado in opportunità culturali. Il 2025 potrebbe segnare non solo il riconoscimento di Agrigento come Capitale della Cultura, ma anche l’inizio di una nuova era per il Parco Icori e per l’intera comunità agrigentina.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
