Esclusa qualsiasi forma di violenza a carico dell’imputato, e la morte del vicino di casa sessantaquattrenne, non è da ricondurre al litigio, dove nel corso del quale c’è stato solo un breve contatto fisico fatto di spintonamenti reciproci. Lo ha scritto il giudice del Tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo nell’ordinanza con cui ha archiviato l’inchiesta, a carico di un sessantasettenne, agrigentino, coinvolto in una lite, con un vicino di casa scoppiata il 14 luglio del 2020, nel rione del campo sportivo. Accolta la richiesta del pubblico ministero Chiara Bisso, e quella del legale difensore dell’indagato, l’avvocato Davide Casà.
Il Gip ha rigettato l’opposizione dei familiari del 64enne, rappresentati dall’avvocato Salvatore Pennica, e la morte è da ricondurre alle patologie cardiache di cui soffriva la vittima.
All’origine del tragico pomeriggio, ci sarebbe stata un’incomprensione fra condomini dello stesso stabile, in particolare legata allo smistamento della posta. Uno dei due avrebbe trovato nella sua cassetta una bolletta del vicino. E non sarebbe stata la prima volta. Appena ‘faccia a faccia’ è scoppiato un acceso diverbio. Sarebbero volate parole grosse, e a quanto pare, dalle offese sono passati alle vie di fatto. Qualche spintone, forse si sono colpiti a vicenda. Sembrava che tutto potesse finire da lì a qualche minuto, invece, gli animi si sono surriscaldati ulteriormente, e nella baruffa il 64enne è stato colto da un malore che non gli ha lasciato scampo.
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