“Venite, vi prego, mi vuole buttare fuori da casa con mio figlio, aiutatemi!”. Sono state queste le parole che hanno fatto scattare, ieri sera, l’ennesimo codice rosso in provincia di Agrigento, quando una telefonata da Santa Elisabetta è giunta al 112. Dall’altra parte del telefono una donna terrorizzata ha raccontato all’operatore di turno alla centrale operativa della Compagnia dei Carabinieri di Canicattì le minacce, patite ad opera del convivente violento, fermamente intenzionato a lasciarla in strada, insieme al figlio piccolo.
Il carabiniere ha ben interpretato la richiesta di aiuto, e dopo avere tranquillizzato la vittima, ha immediatamente allertato il comandante della Stazione di Santa Elisabetta che, con i suoi uomini, ha raggiunto in pochi minuti l’indirizzo indicato. Qui G.B., pregiudicato, di 48 anni, nonostante la presenza dei militari, ha continuato ad inveire contro la convivente, minacciandola apertamente di morte. Poi si è scagliato contro i carabinieri, tanto che per contenerlo è stato necessario ricorrere ai rinforzi.
E’ stato immobilizzato e tratto in arresto, perché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, e violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Agrigento, così come disposto dal Pubblico ministero di turno, mentre due carabinieri rimasti feriti, hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale di Canicattì insieme alla vittima, che già in passato aveva denunciato il convivente, e sulla quale sono risultati evidenti, i segni delle percosse.
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