I giudici della seconda sezione penale, del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno inflitto la condanna a 2 anni di reclusione a Giuseppe Gallo, di 54 anni. L’assoluzione è stata decisa per Vincenzo Mendola, anche lui di 54 anni. Entrambi sono agrigentini e ritenuti vicini al boss di Villaseta Antonio Massimino. Sono accusati di intralcio alla giustizia con metodo mafioso. Il pubblico ministero della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, aveva avanzato richiesta di condanna a tre anni e un mese di reclusione ciascuno.
L’episodio prende avvio dalle dichiarazioni di un collaborante, che ha denunciato di essere stato avvicinato e minacciato dai due uomini per fargli ritrattare le accuse al boss Massimino. I due agrigentini avrebbero offerto 5mila euro all’uomo, al fine di ritrattare le accuse di abusi sessuali, nei confronti del capomafia. Una vicenda emersa nell’ambito dell’operazione “Kerkent”, per la quale, Massimino è stato assolto.
Secondo l’accusa avrebbero anche minacciato sia il collaborante, che la moglie di quest’ultimo, il 23 marzo 2019: “Ora ci sono io e a te e ai tuoi figli nessuno vi farà niente se vai a ritrattare tutto – avrebbero detto – Per te ci sono anche 5 mila euro, puoi pure denunciarmi. Io non ho paura di nessuno”.
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