Era accusato di avere maltrattato ripetutamente l’ex coniuge, spesso in presenza del figlio piccolo. E.C., 54 anni, di Agrigento, è stato assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano. Accolte le tesi proposte dal legale difensore dell’imputato, l’avvocato Salvatore Bruccoleri. Il Pubblico ministero, al termine della sua requisitoria, aveva avanzato richiesta di condanna a otto mesi di reclusione.
Il cinquantaquattrenne è finito a processo dopo la denuncia presentata dall’ex moglie, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, reato aggravato, dal fatto perché compiuti in presenza di minori. La vicenda risale a circa tre anni fa, quando l’ex coniuge, una cinquantenne, anche lei agrigentina, presentò denuncia alle forze dell’ordine.
L’uomo avrebbe sottoposto la stessa a maltrattamenti di natura fisica e psicologica. “Te la faccio pagare. Io comando su di te. Ovunque andrai ti troverò. Sei una persona inutile, sei una prostituta”, una delle minacce che avrebbe formulato l’agrigentino. Dopo la chiusura delle indagini, il Gup del Tribunale di Agrigento, aveva disposto il rinvio a giudizio.
Nel corso del processo, però, è venuta fuori un’altra verità. Accogliendo le argomentazioni dell’avvocato Bruccoleri, dopo la camera di consiglio, il giudice ha emesso sentenza di assoluzione.
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