LICATA. Sarà eseguita tra oggi e domani l’autopsia sulla salma di Salvatore Mugnos, l’operaio di 52 anni deceduto in ospedale ad Agrigento lo scorso 9 maggio, dopo un intervento chirurgico d’urgenza per calcolosi renale. La Procura della Repubblica di Agrigento, che ha aperto una inchiesta per verificare se ci sono responsabilità dei medici e del personale sanitario che ha avuto il paziente in cura, ha disposto l’esame autoptico per fugare ogni dubbio.
In tutto sono una decina le persone iscritte, come atto dovuto, sul registro degli indagati. Ed è da due settimane che il cadavere dell’uomo si trova all’obitorio del cimitero di Agrigento, dove sarà eseguita l’autopsia. La Procura ha provveduto ad affidare l’incarico ad un medico legale ma fino ad ieri sera ancora non era stato comunicato nulla alla famiglia dell’operaio deceduto, per un caso di presunta mala sanità.
Familiari che sono assistiti dall’avvocato Angelo Balsamo di Licata. Il legale ieri ha reso noto di non aver ancora avuto comunicazione ufficiale da parte della Procura sulla data dell’autopsia e sull’incarico affidato ad un professionista. “La famiglia attende in religioso silenzio – ha detto l’avvocato Balsamo – l’esito della vicenda giudiziaria e ripone la massima fiducia nella magistratura – con cui ho avuto una interlocuzione – per arrivare all’accertamento della verità”.
Ieri la Procura aveva iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, una decina tra medici ed infermieri degli ospedali di Licata, Gela ed Agrigento, che hanno avuto in cura il 52enne di Licata, Salvatore Mugnos, morto per un banale calcolo renale.
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