L’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021arriva in piena crisi di governo e con una riforma della giustizia ancora al palo per divergenze mai colmate tra le forze politiche. L’inaugurazione dell’anno giudiziario si è tenuta in 26 Corti di Appello e, dunque, anche nella corte d’appello di Palermo, presieduta da Matteo Frasca. Ed è qui che è stato presentato il report sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2020. Viene analizzato il periodo compreso fra il primo luglio del 2019 e il 30 giugno successivo ed emergono numerosi aspetti della realtà giudiziaria agrigentina. “Sul territorio delle province di Agrigento e Trapani sono state condotte dalla D.D.A. numerose indagini preliminari dalle quali e’ emersa la piena operativita’ dell’associazione mafiosa Cosa nostra in dette province”. “In particolare – si legge nella relazione -, in quella agrigentina, oramai da almeno cinque anni, si sono verificati una significativa serie di fatti di reato quali omicidi e tentati omicidi, nonche’ il rinvenimento di veri e propri arsenali di armi, da cui desumere la progressiva recrudescenza di fatti criminosi di sangue nel territorio, dopo un periodo di sostanziale ‘silenzio’ da parte delle organizzazioni mafiose ivi operanti (sia cosa nostra che stidda) e la notevole disponibilita’ di armi da fuoco, anche del tipo da guerra (kalashnikov, esplosivi ed altro), da parte delle medesime organizzazioni criminali”. Anche l’amministrazione della giustizia è stata, come ogni settore della vita della nostra comunità, segnata dalla pandemia. Questo ha comportato il sostanziale blocco dell’attività giudiziaria per un certo periodo, una faticosa e difficile ripresa per la restante parte dell’anno.
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