I giudici della Corte di Appello di Palermo, hanno concesso gli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, nel comune di Raffadali, e non fuori l’Isola, come era stato disposto in un primo momento, a Daniele Fragapane, 34 anni, di Santa Elisabetta, coinvolto e già condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi di reclusione, per concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ambito del processo “Montagna”.
La decisione di far rientrare il giovane da Treviso, dove si trovava, e per consentirgli di prendere parte alle udienze del processo d’appello “Montagna”, in programma a partire dal 21 ottobre. Impossibile sarebbe stata la traduzione da parte della Penitenziaria, per ogni udienza che saranno celebrate a Palermo. Accolta la richiesta del difensore, l’avvocato Giuseppe Barba.
Daniele Fragapane, è cugino del boss Francesco Fragapane, ritenuto capo del costituito mandamento della “Montagna”. Quando scattò il blitz Daniele Fragapane, si trovava in Belgio, a Le Roeulx, piccolo paese di circa 7.000 abitanti, dove era riuscito a ben inserirsi, facendo il calciatore e dirigente di una squadra di calcio.
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