LICATA. Licata elegge il sindaco a primo turno senza passare dal ballottaggio. La città “delle demolizioni di immobili abusivi” esce dalla fase commissariale ed elegge Giuseppe Pino Galanti, farmacista in pensione, sposato e padre di Fausto. E’ stato votato da 9.885 licatesi, con una percentuale del 56,03 per cento. Era sostenuto da 5 liste: Forza Italia, Il Domani, Resto a Licata, Impegno primario e Licata in volo.
Al secondo posto si è piazzata Annalisa Tardino (Noi con Salvini – Lega e Marinai di Licata – Fratelli d’Italia), votata da 3.473 persone, con una percentuale pari al 19,69 per cento. Terzo posto per Annalisa Cianchetti (Movimento cinque stelle) che ha ottenuto 3.053 preferenze, pari al 17,31 per cento. Al quarto posto Gianluca Mantia (Lista Licata un bene comune) con 1.230 voti, pari al 6,97 per cento. Galanti ha designato quali assessori Angelo Vincenti (ex consigliere comunale), Angela Mugnos e Salvatore Lombardo.
“Come in tutte le storie a lieto fine si riparte dall’inizio, dall’origine di tutto – ha detto il neo sindaco Galanti. Grazie ad un gruppo strepitoso di amici e consiglieri, grazie ad una Licata che ha scelto di darci fiducia adesso possiamo dirlo: Pino Galanti è sindaco, innamorato della sua città e dei suoi concittadini. Partiamo con la convinzione che il “Il Meglio” siamo tutti noi licatesi, avversari compresi, e che con coraggio e determinazione Licata possa ripartire. Grazie per la fiducia. Grazie a coloro i quali con la loro critica ci hanno spinto e ci spingeranno a fare sempre di più. Da oggi la ragione è in Comune”. La vittoria di Galanti ha fatto il paio con l’affermazione delle sue liste. Tutte e 5 hanno superato la soglia minima del 5% per cui saranno rappresentate in Consiglio comunale. Secondo i primo calcoli dovrebbero andare 5 seggi a testa a Il Domani e Licata in volo, 4 a testa a Impegno primario e Resto a Licata e un seggio a Forza Italia (dovrebbero essere 19 su 24). Per l’opposizione entreranno in Consiglio, la candidata arrivata seconda, Annalisa Tardino e uno della lista Noi con Salvini – Lega (o due se alla maggioranza saranno assegnati 18 e non 19 seggi). Ed il resto al Movimento Cinque stelle. Restano fuori dal Consiglio le liste Licata un bene comune che sosteneva Gianluca Mantia (che si è fermata al 3,57 per cento) e Marinai di Licata – Fratelli d’Italia che con 764 voti ha riportato il 4,50%. Sarebbe bastato un piccolo sforzo in più per raggiungere il quorum. Il candidato di sesso maschile più votato al Consiglio comunale è stato Giuseppe Russotto con 1.382 voti (ha preso più voti del candidato sindaco Mantia) nella lista Il Domani, mentre la candidata di sesso femminile più votata fa parte della stessa lista ed è Vera Lauria. Forza Italia invece ottiene un seggio che andrà all’ex presidente del Consiglio comunale, Pino Ripellino. La festa, nella sede del comitato elettorale di via De Pasquali, è iniziata alle 4,30 del mattino. Quando le urne erano chiuse già da 5 ore e mezzo ed appena avuta l’ufficialità, il neo eletto sindaco di Licata, Pino Galanti è uscito di casa diretto verso il comitato dove ad attenderlo c’erano migliaia di persone. Appena è arrivato si è scatenato l’inferno con urla ed applausi, cori da stadio nonostante molta gente a quell’ora dormisse. Ma era la notte delle elezioni e già all’alba la città si è svegliata con un nuovo sindaco. Senza attendere un eventuale ballottaggio. Dunque a primo turno è stato eletto Galanti, quello stesso candidato che ci aveva provato 3 anni fa ma allora aveva vinto Angelo Cambiano. Stavolta Cambiano ha perso e Galanti ne è uscito vincitore forte del sostegno del neo deputato regionale Autonomista, Carmelo Pullara e di cinque corpose liste che hanno ottenuto risultati straordinari. L’abbraccio di tutti, l’abbraccio speciale con il suo unico figlio, Fausto ed il brindisi con l’onorevole Pullara.
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