AGRIGENTO. Amedeo Fuliano, segretario della Fials ha scritto una lettera – appello all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza per evitare il tracollo dell’unità operativa complessa di Nefrologia e dialisi del presidio ospedaliero Asp di Agrigento.
Fuliano fa una disamina della vicenda: “L’unità operativa complessa, a fronte delle sette unità di dirigente medico previste dalla vigente dotazione organica, è lasciata ormai da quasi un anno ad operare con due soli medici cui si aggiunge il Direttore dell’unità operativa. Unità operativa che per l’eccellenza delle cure prestate all’utenza, era stata individuata quale Centro di Riferimento Regionale per le malattie nefrologiche rare. La riconosciuta e apprezzata attività dell’unità operativa complessa di Nefrologia e Dialisi in argomento ha consentito, grazie alla diagnosi precoce delle malattie di interesse nefrologico e al monitoraggio dei soggetti presi in cura in regime ambulatoriale, di ridurre drasticamente il numero pazienti da sottoporre alla dialisi, con notevole risparmio per il Servizio sanitario regionale.
Fuliano aggiunge: Nonostante i grandi risultati ottenuti, oggi l’unità operativa complessa di Nefrologia e Dialisi del P.O. di Agrigento è tristemente abbandonata al proprio destino e i soli tre medici, primario compreso, stoicamente continuano, ma ci chiediamo fin quando sarà possibile, nell’esclusivo interesse dei pazienti e, ribadiamo nella totale insensibilità dell’Amministrazione dell’ASP di Agrigento, a farsi carico di assicurare tutte le attività che qui di seguito Le elenchiamo:
Trattamenti dialitici per i 50 pazienti in carico, con turni antimeridiani e pomeridiani; Cura dei pazienti ricoverati; Attività di Sala Operatoria ordinaria per il confezionamento degli accessi vascolari; Interventi in urgenza in regime di pronta disponibilità.
Come è evidente, per poter reggere tutte le attività, i soli tre medici in argomento sono costretti, e di ciò sono consci i vertici aziendali, a non poter rispettare i periodi di intervallo previsti dalle norme vigenti in materia di recupero psico – fisico. Succede, dunque, di sovente che il medico che interviene in urgenza la notte debba poi occuparsi delle delicate attività cliniche il mattino successivo; condizione quest’ultima che favorisce l’aumento esponenziale del rischio clinico. Tutto ciò accade mentre i vertici aziendali dell’ASP di Agrigento si dilettano ad inaugurare anche i trasferimenti di reparti da un piano all’altro dello stesso presidio, così come recentemente avvenuto con la Chirurgia Vascolare dell’ospedale di Agrigento.
Assessore, se non vuole rendersi moralmente corresponsabile di possibili e gravissimi episodi di malasanità, nomini subito un Commissario ad Acta con il preciso compito di reclutare i medici necessari a garantire, presso l’unità operativa complessa di Nefrologia e Dialisi del presidio ospedaliero di Agrigento, le indispensabili e delicate attività cliniche in un clima di sicurezza. Sicurezza che Lei, riteniamo, è tenuto a garantire.
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