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Home » FUORI PROVINCIA » Lenta corsa della Sicilia verso lo sviluppo: privilegi per alcuni, abbandono per altri

Lenta corsa della Sicilia verso lo sviluppo: privilegi per alcuni, abbandono per altri

8 Aprile 2024
in FUORI PROVINCIA
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Trasporti e infrastrutture in Sicilia: un divario inaccettabile tra le province

La Sicilia viaggia a due velocità. Da una parte, c’è l’asse Palermo – Catania – Messina, dall’altra tutto il resto. Se sono già in cantiere le opere per realizzare l’alta velocità Palermo – Catania – Messina, sulla linea ferroviaria per Agrigento, prossima capitale italiana della cultura, nulla è stato ancora fatto. La città dei templi, unica provincia ad non essere toccata nemmeno da un centimetro di autostrada, è ancora ferma al palo. Così, non possiamo che accogliere con amarezza la notizia che infrastrutture ferroviarie, Regione e Webuild stanno investendo strategicamente per rivoluzionare i trasporti in Sicilia. Un comunicato che parla si di investimenti importanti ma non per tutti. Così come è facile intuire dalla mappa diffusa dall’ufficio stampa regionale.

Sono 7.000 i posti di lavoro stimati necessari nel complesso per realizzare i grandi progetti che Webuild ha in corso in Sicilia, con 1.700 persone già impegnate nei cantieri, tra diretti e terzi. L’obiettivo del gruppo, che lavora su otto progetti affidati da Rfi e Anas, gruppo Fs, è contribuire a rivoluzionare la mobilità sostenibile dell’isola nei prossimi anni, in particolare sulla direttrice Palermo-Catania-Messina, creando sviluppo e lavoro specializzato. Ciò avviene con una formazione professionale specifica realizzata in collaborazione con la Regione Siciliana.

Questi dati sono emersi questa mattina nell’incontro con la stampa a Palazzo d’Orléans, alla presenza del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, dell’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini e del presidente di Rfi Dario Lo Bosco, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri aperti nell’isola e sulle attività formative messe in campo. Presente anche il presidente del Consorzio Eurolink, Gianni De Gennaro.

«Il rapporto della Regione Siciliana con il gruppo Webuild – afferma il presidente della Regione, Schifani – è stato consolidato alcuni mesi fa con un protocollo d’intesa che assicura collaborazione reciproca, per curare la formazione dei giovani da immettere nel mondo del lavoro. Webuild sta realizzando interventi di importanza significativa, con investimenti attorno ai 12 miliardi di euro. Siamo convinti che saranno rispettati tutti i tempi previsti, legati a un cronoprogramma di spesa dei fondi Pnrr. Quest’opera fa parte di un disegno strategico senza precedenti voluto dal governo nazionale e dal governo regionale. Stiamo vivendo una primavera che ci consentirà di accedere a un’estate di migliore fruibilità dei trasporti. Stiamo lavorando per inserire nell’accordo di programma del Fsc alcune infrastrutture che completino la rete viaria del nostro territorio, dando priorità ad alcune strade provinciali abbandonate negli ultimi anni dopo l’abolizione delle Province, affinché diventino capillari delle grandi arterie infrastrutturali».

«Il piano di investimenti che la Sicilia sta oggi vivendo è gigantesco e nessun’altra regione sta sperimentando un piano di questa portata – dichiara Pietro Salini, amministratore delegato Webuild – Il gruppo è all’opera su gran parte dei progetti in corso, dai lotti della direttrice ad alta capacità Palermo-Catania-Messina all’autostrada Ragusa-Catania, e ci siamo attivati con programmi di formazione per assumere i tecnici di cui abbiamo bisogno in questa regione, come quelli che saranno in grado di guidare le grandi TBM che scavano le gallerie, grazie ai simulatori appositamente costruiti per il nostro centro di addestramento vicino Catania. Oltre alle iniziative di formazione, portiamo innovazione nella regione attraverso la fabbrica automatizzata per la costruzione dei conci per le gallerie siciliane a Belpasso, e con quella di Enna in prossima apertura. Vogliamo che la Sicilia sia territorio non solo di lavoro ma di lavoro di qualità ed innovazione per trattenere qui i talenti che questa regione esprime».

«Rete Ferroviaria Italiana sta adottando un sostanziale cambio di passo nell’ottimizzazione del sistema ferroviario in Sicilia – dice il presidente di Rfi, Lo Bosco – con 17,6 miliardi di investimenti già finanziati. Insieme al presidente Schifani, in sintonia con il ministro Salvini, stiamo monitorando l’avanzamento dei cantieri che procedono secondo cronoprogramma. Una rivoluzione per la mobilità dell’isola che offrirà la possibilità di riorganizzare il trasporto ferroviario delle merci e una maggiore intermodalità lungo l’intera direttrice Palermo-Catania-Messina. Finalmente vedremo viaggiare i grandi carri per le merci anche qui, un nuovo modo di concepire il trasporto in previsione della cerniera strategica che sarà il Ponte sullo Stretto che garantirà di connettere la Sicilia ai grandi corridoi transnazionali. Abbiamo pensato con l’ad di gruppo Ferraris e l’ad di Rfi Strisciuglio di realizzare un cantiere digitale parlante alla stazione di Palermo per dare un’informazione puntuale ai cittadini».

Sul piano infrastrutturale, i cantieri procedono speditamente. A Sciglio, sulla tratta Taormina-Giampilieri della linea ferroviaria ad alta capacità Messina-Catania, sono partite oggi le attività di scavo con la TBM Igea. Con una testa fresante di 9,16 metri di diametro, la grande talpa è arrivata in Italia per scavare la futura galleria Sciglio. Vanno avanti a pieno ritmo, in parallelo, i lavori sulla tratta Bicocca-Catenanuova, oggi al 75% di avanzamento, con completamento previsto a settembre 2024. A maggio verrà consegnata la prima tratta completa, con circa 12 km di binari da Catenanuova a Sferro; sono stati già completati inoltre 9 sovra-attraversamenti ferroviari e sono in corso.

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Tags: divarioInfrastruttureInvestimentisiciliaTrasporti
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