
MMA è l’acronimo di Mixed Martial Art, uno sport di combattimento con tecniche miste, ma è anche il titolo del film di Riccardo Ferrero in uscita domani in più di 500 sale cinematografiche italiane.
La trama del film è ambientata a Roma ed è incentrata su Claudio De Falco, un ex campione di MMA, divenuto detective, che con la collega Giulia indaga su alcune misteriose morti che ruotano intorno alle lotte clandestine e allo spaccio di droga. A causa di un drammatico incidente che coinvolge il fratello di Claudio, questi decide di ritornare a combattere anche per salvare la nipote, la figlia che il fratello ha avuto dalla sua ex ragazza.
Il cast del film può contare nomi di attori noti al pubblico, come Maurizio Mattioli, Roberta Giarrusso, Sergio Friscia e Luca Lionello (figlio di Oreste Lionello) e poi Tomas Arana, noto per avere interpretato il pretoriano Quinto nel Gladiatore di Ridley Scott. Tra i tanti nomi del cast compare anche quello del trentottenne agrigentino Dario Riggio, che per la seconda volta arriva sul grande schermo.
La carriera di Dario è ricca di esperienze teatrali avute sui palchi di tutta Italia, ma anche televisive. L’ultima interpretazione per il piccolo schermo è avvenuta nella fiction Rai Un medico in Famiglia 10, dove nell’episodio 9 Riggio ha interpretato il maresciallo dei Carabinieri alle prese con l’inseguimento di Annuccia.
In occasione dell’uscita di MMA. Love never dies, Dario Riggio ha risposto alla nostra intervista raccontandoci del suo personaggio e dell’esperienza vissuta sul set. All’inizio come accade sempre non sono mancati i momenti di tensione dovuti alla ricerca di massima concentrazione per rispondere in tutto e per tutto alle esigenze del regista. Il ruolo che Riggio ha interpretato è quello del telecronista di combattimenti, un ruolo per niente semplice se pensassimo alla rapidità precisa con cui il telecronista deve commentare ciò che accade sul ring.
Lo sforzo che ho dovuto compiere– ha detto Riggio- è stato quello di dovere trasmettere al pubblico l’immagine di un cronista alternativo e simpatico, ma al contempo capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore nei momenti di grande tensione e drammaticità.
Si tratta di un ruolo che Dario Riggio ha saputo svolgere con grande professionalità, conferendo al suo personaggio un colorito interessante attraverso un linguaggio fluido e coinvolgente, dimostrando di possedere grande talento.
L’augurio che noi gli porgiamo è quello di vederlo coinvolto con maggiore frequenza in futuri progetti cinematografici che magari abbiano come cornice Agrigento.
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