La sagra da sempre, si sa, ricca di eventi, reca con se’ svariate polemiche.
Talvolta sterili, talvolta incostistenti.
Quest’anno una osservazione va fatta, tra tutta questa bellezza di idee,nel rispetto di una fetta di popolazione.
Tra le più deboli, anello della catena umana imprescindibile ed essenziale. Nostro passato e nostre radici.
I nostri anziani.
Un tempo baluardo delle famiglie, mi piace pensare ognuno di questi nonnini un tempo attivi cittadini a prodigarsi per i propri cari e contributo certamente prezioso per la comunità d’appartenenza.
Per chi sta a casa, il tempo scorre lento e tutto uguale.
Solitudine, noia, spesso compagne dei giorni.
Non essere più autosufficienti o non poter agevolmente uscire dalla propria casa è triste.
Un evento come un altro, bello si’, non evento dell’anno ma comunque un piacevole diversivo, un momento storico per chi, a casa, aspetta.
La fiaccolata dell’amicizia. Unione dei popoli.
Nel tempo si perde la memoria di queste tradizioni, inclusa la sfilata dei gruppi folk per moltissime vie cittadine.
Il mio appello umile ed accorato è, rispettiamo le tradizioni, onoriamo chi non può arrivare al centro tra la folla e aspetta, aspetta.
Eva Di Betta
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
