e il “popolo” biancazzurro è tornato a divertisti. “Gara quasi perfetta sotto ogni profilo ed interpretata con il giusto spirito agonistico – afferma Maurizio Bellia. Il tifoso, che è pure presidente di una scuola di minibasket si è divertito: “Squadra molto reattiva – aggiunge – sufficientemente disinibita in termini di assunzione di responsabilità sui tiri dalla distanza”. Se Agrigento la stagione passata sembrava avere poche soluzioni offensive nelle conclusioni da tre punti, quest’anno ha in Pepe e Ambrosin due alternative affidabili. “Siamo – dice ancora Bellia – imprevedibili al punto giusto da impensierire qualsiasi compagine, mi auguro si vada avanti così”. Dopo un inizio stentato, Agrigento, scrollatasi di dosso un pizzico di emozione ha cominciato a macinare gioco, allungando in maniera netta nella seconda parte della partita e non consentendo ai pontini di rimettere in piedi la gara. Nell’ultimo quarto la Benacquista Latina si deve inchinare allo strapotere fisico della “Effe”. “Non vedevo gente saltare a rimbalzi con questa grinta da tempo – afferma Giuseppe Grimaldi – ho visto i nostri fare blocchi, taglia fuori, giocate efficaci che la stagione passata si vedevano troppo di raro. In difesa sporchiamo tutti i palloni, e in avanti riusciamo a fare tanti assist. A prescindere da quello che sarà il cammino, abbiamo una squadra. Sono contento – conclude il presidente della Fortitudo Family – perché vedo gente che lotta per la maglia”. Nella partita di domenica la squadra di casa è uscita dai blocchi con grande energia e ha difeso con aggressività, prendendo così possesso del match. Gli americani, non faticano a trovare ritmo e quando non ci sono loro ci pensano i “giovani” a prendersi la responsabilità. La Moncada ha viaggiato a vele spiegate costringendo i pontini a girare spesso a vuoto e forzare i tiri. Dalla panchina sono arrivate le sorprese inaspettate, uno tra tutti Tommaso Guariglia. Il salernitano che in precampionato era sembrato un tantino più indietro rispetto agli altri, è entrato subito in partita. “Grande prestazione – dice l’ex cestista Alessandro Bazan – la squadra ha confidenza con il canestro ed ha sempre tenuto a distanza gli ospiti”. Nella terza frazione di gioco Agrigento ha toccato il vantaggio in doppia cifra, concedendo una lunga rotazione del roster e tenendo sempre le redini del match. Il parziale all’inizio dell’ultima frazione segna una gara che ormai si era incanalata sui binari preferiti dalla compagine agrigentina. “Sono giovani – dice Michela Di Franco – per questo lo slancio finale è tutto nostro, quando gli avversari cominciano ad accusare la stanchezza noi cominciamo a volare”. Adesso Agrigento deve rimanere concentrata. Domenica c’è la prima trasferta stagionale. Il test è interessante. Si va a Siena, piazza che ha mangiato pane e pallacanestro per tanti anni, vincendo scudetti e che adesso si trova a navigare nelle insidiose acque della Lega A2. Nella prima giornata del campionato del girone Ovest la Mens Sana ha ceduto 66-76 alla Junior Novipiù Casale. Al PalaFerraris ai biancoverdi di coach Griccioli non sono bastati i 23 punti di Ebanks e i 10 di Vildera. La Soundreef ha tenuto botta solo nei primi due quarti grazie anche a buone percentuali al tiro ma nel terzo quarto la mira dall’arco e nel pitturato di capitan Saccaggi e compagni non è la stessa. Casale ne ha approfittato, prendendo il largo e resistendo ai tentativi di rimonta dei biancoverdi. Festeggiare anche in Toscana sarebbe il massimo, ma bisogna rimanere con i piedi per terra, perché Agrigento può essere davvero capace di tutto. (*DV*) Domenico Vecchio
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