Gloria Peritore è già a Tokyo. Per la campionessa licatese di kick boxing, arriva la sfida più importante della carriera. Il 22 marzo salirà sul ring del Saitama Super Arena per affrontare Kana, una delle atlete di questa disciplina più forti al mondo. Gloria Peritore, tra l’altro, sarà la prima donna italiana a partecipare al circuito K – 1 World GP (K – Festa).
«Abbiamo anticipato la partenza per precauzione – dice Gloria Peritore – siamo arrivati a Tokyo, partendo qualche giorno fa “all’improvviso”. Dopo infinite ore di attesa, molti scrupolosi controlli, alla fine ci siamo, ed abbiamo una grande missione da portare a termine. Speriamo in questi giorni poco felici di riuscire a risollevare un pò il morale con una bella vittoria a Tokyo. L’avversaria è la favorita dal pubblico in casa, ma lei non sa che voi siete tutti con me anche in lontananza, ora più che mai. Forza Italia, continuiamo a combattere come possiamo».
Ci saranno 37 mila spettatori in quella che è stata la culla della kick boxing.
«Ma io – dice la campionessa licatese – ne ho passate tante per arrivare fino a qui, non smetterò mai di credere al mio sogno, non ho mai smesso, e farò di tutto per realizzarlo. Combatterò al Saitama Super Arena a Tokyo, in un’edizione speciale del K-1 World GP (K-Festa) e sarò la prima donna italiana a partecipare a questo circuito, che ha segnato la storia del nostro sport. Sarà un vero onore salire su quel ring il 22 marzo. Grazie a chi ha permesso tutto questo Fight1 Francesco Migliaccio, Carlo Di Blasi con cui lavoro, in pratica, 24 ore no stop. Grazie a chi mi accompagna in quest’avventura e mi sta aiutando a essere ogni giorno un pò di più, l’atleta che volevo essere. Nulla contribuisce tanto a tranquillizzare la mente quanto un obiettivo preciso. E andare avanti nonostante tutto».
Gloria Peritore ha lasciato la Sicilia e la sua città, Licata, quando aveva 18 anni per trasferirsi a Firenze. Un passato difficile per una storia sentimentale che l’ha segnata profondamente. Oggi Gloria Peritore ha trentuno anni ed è una campionessa di kick boxing di livello mondiale impegnata nella lotta alla violenza contro le donne.
«È difficile parlarne – aggiunge la campionessa – ma magari può essere d’aiuto a qualcuno. Niente gesta eroiche, niente vittimismi. È solo la testimonianza di come il mio sport, lo sport da combattimento, mi ha aiutata nei miei momenti più bui, di come ho perso e mi sono rialzata, di come sia cambiata la mia vita quando ho cominciato a fidarmi e ad aprirmi con le persone che mi volevano davvero bene, fino a ricostruire me stessa. Spero possa in qualche modo essere d’aiuto a tutte quelle persone che mi hanno scritto nel corso di questi anni, raccontando storie molto simili alle mie. Di sicuro non possiamo cambiare il mondo ma possiamo cambiare noi stesse nei confronti del mondo e vivere felici aiutando gli altri».
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