“Agrigento 2025 – Capitale della Cultura”, il John Belushi/ARCI propone una riflessione sugli spazi culturali. In particolare l’associazione pone l’accento sulla questione culturale affinché “ diventi questione prioritaria- si legge in una nota- attraverso una seria e corretta pianificazione che non ignori le esigenze del territorio e i fantasiosi processi partecipativi e associativi che in esso operano.” Il John Belushi “crede nella possibilità concreta che questa Città diventi un grande contenitore culturale attraverso la pianificazione organica e non estemporanea di interventi che, disseminati durante tutto l’anno e realizzati tra la Valle dei Templi (dove già egregiamente opera l’Ente Parco) e il Centro Storico (da rivalutare come autentica leva residenziale ed economica), creerebbero un grande e diffuso laboratorio dello spettacolo e della cultura, condivisibile da tutta la cittadinanza finalmente partecipe di un progetto di grande respiro. La crescita culturale e, di conseguenza, lo sviluppo economico di Agrigento sono gli obiettivi a medio lungo termine che potranno esser raggiunti soltanto attraverso una programmazione che è già in ritardo: si ribadisce che una svolta nelle politiche culturali e più in generale nella cosa pubblica è necessaria ed urgente dato il perdurare di logiche perverse e alla luce del fatto che, ancora oggi, vengano sistematicamente mortificate le buone pratiche esistenti nel territorio; l’assenza di una strategia complessiva, gli sprechi e i contributi assegnati in modo, quantomeno, “inopportuno” sono di un’evidenza palmare. Ma, nel frattempo-si chiede e chiede l’associazione- cosa fa la nostra Amministrazione per salvaguardare e valorizzare quanto già esistente? Produzione e fruizione di Cultura sono termini di un’annosa problematica che, oggi, penalizza Agrigento nella competizione con le altre Città concorrenti a divenire Capitale della Cultura 2025; problematica alla quale si aggiunge la carenza di spazi fisici adatti all’elaborazione delle idee culturali. Un gruppo musicale di base, un laboratorio teatrale devono fare i conti con una città nella quale il poco già esistente soffre per la mancanza di una gestione valida versando, in alcuni casi, in uno stato di colpevole abbandono: si pensi al Collegio dei Filippini, alle piazze/arene naturali della collina di Girgenti, al Palazzo Tommasi, al Museo Civico, al Complesso Monumentale di Santo Spirito. Per non citare le altre strutture che da decenni attendono che vengano effettuati degli interventi mirati e che, con le dovute autorizzazioni e concessioni gestionali, rappresenterebbero una meravigliosa e moderna offerta alla collettività, degna di una vera Capitale europea del Mediterraneo: ad esempio il Parco dell’Addolorata e l’ex-Carcere San Vito”.
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