Quasi tutti gli indagati hanno fatto scena muta. Si sono tenuti, questa mattina, gli interrogatori di convalida dei fermati del blitz dei carabinieri del reparto Operativo di Agrigento, coordinato dalla Dda di Palermo, che ha colpito le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle. La maggior parte delle posizioni (7 fermi non sono stati eseguiti perché gli indagati si trovavano già in carcere o all’estero) saranno decise dai gip del tribunale di Agrigento: Giuseppe Miceli, Giuseppa Zampino e Micaela Raimondo. Alcuni indagati si trovavano a Sciacca e Siracusa, quindi la competenza, in questa fase, è dei gip dei tribunali di Sciacca e Siracusa.
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: Fabrizio Messina, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Porto Empedocle, Guido Vasile (i legali difensori hanno prodotto una documentazione medica che attesterebbe gravi problemi di salute e hanno chiesto gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico), Pietro Capraro, presunto capomafia di Villaseta, Gaetano Licata, Vincenzo Parla, Cristian Gastoni, Giorgio Orsolino, Angelo Graci, Gabriele Minio, Alfonso Lauricella, Carmelo Corbo e Samuel Pio Donzì. Nicolò Vasile, invece, ha negato le accuse. Nelle prossime ore sarà emessa l’ordinanza sulla richiesta di convalida dei fermi.
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